I tormenti di nonna Marta (parte ottava)
Data: 22/01/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti
... oggetto curvo ovoidale, la forma era piacevole ed era fatto di un materiale molto delicato, incomprensibile erano le istruzione per l’uso. Vidi anche alcuni “giocattoli” di chiaro uso anale ma, per provarli, avrebbero richiesto che il mio buchino quella sera fosse stato meno infiammato, quindi, la mia scelta cadde sul giochino che aveva attirato la mia attenzione precedentemente. Chiamai Cristina e glielo dissi. “Eccomi, ho scelto qualcosa, è…” E cominciai a descrivere l’oggetto, precisando che non capivo nulla delle istruzioni in quanto erano solo in inglese e cinese. “Super scelta nonna. Sapevo che lo avresti provato per primo. È un giochino con comando remoto, la commessa lo ha collegato al mio cellulare. Tu fai quello che ti chiedo, dopo sarò io a comandare il suo funzionamento dal mio telefonino.” Iniziai a giocarci sfregandolo sulla mia patatina senza dimenticare di accarezzarmi il clitoride. Quando sentii che ero bella lubrificata me lo infilai. “Eccomi amore, ora l’ho infilato dentro di me.” “Ok, ora provo, dimmi se senti qualcosa.” Dopo qualche secondo sentii una vibrazione appena percettibile nella mia vagina. Subito misi al corrente Cristina. “Bene, ora non devi fare nient’altro che lasciarlo dov’è e continuare a fare le tue faccende. A più tardi nonnina.” Un po’ delusa mi chiesi se fosse tutto lì il gioco. “Va bene tesoro, un bacione.” Camminare con quell’oggetto in vagina era un po’ difficoltoso, anzi tendeva ad uscire, allora decisi di andare in camera per ...
... indossare un paio di mutandine per trattenere meglio il giochino. A metà della scala che portava al piano delle camere, il mio corpo si paralizzò. Il mio basso ventre vibrò intensamente per qualche secondo. Mi aggrappai al corrimano per non cadere. Con prudenza arrivai in cima alle scale e subito parti un’altra scarica di vibrazioni più lunga della precedente. Finalmente capii il gioco. Cristina dominava i mie sensi ed il mio piacere anche da lontano. Pensai che avrei potuto toglierlo in modo da finire il subito il gioco, invece no, qualcosa in me aspettava che arrivasse la prossima vibrazione. Lentamente entrai nella mia stanza e mentre ero sulla porta sentii il tremore arrivare e crescere lentamente per poi trasformarsi in un forte battito. Mi premetti una mano sulla vagina e di corsa mi distesi sul letto. Avevo l’impressione di avere un’orchestra nella mia figa e che a dirigerla era proprio quella porcellina di Cristina. Cambiava il ritmo e la frequenza della vibrazione ed io non potevo farci nulla. Quella sinfonia di vibrazioni scatenarono il mio orgasmo, che io accompagnai con un lungo grido di piacere. Si, in pochi minuti quella impudente ragazzina mi aveva portato il mio piacere al settimo cielo, per giunta senza neanche toccarmi e vedermi. In fretta tolsi dal mio corpo questo oggetto alieno e lo buttai sul letto mentre ancora stava vibrando, al fine riavermi e riprendere la mia normale respirazione. Questo oggetto era diabolicamente piacevole, poche volte avevo avuto ...