1. Abrazo


    Data: 28/01/2018, Categorie: Etero Autore: HarrymetSally

    ... seducente.
    
    “Tu sei una donna straordinariamente bella” disse quando ci fummo seduti, guardandomi negli occhi.
    
    Arrossii, e la cosa mi stupì. Ricevevo costantemente complimenti per il mio aspetto fisico, ma il modo aperto e sicuro con cui aveva riconosciuto la mia bellezza mi fece sentire tremendamente vulnerabile.
    
    “Grazie” dissi.
    
    “Il tango è bellezza, ma non necessariamente la bellezza è tango” aggiunse, senza smettere di fissarmi. Per la prima volta, potei notare la barba curata in modo maniacale. Lo immaginai trascorrere ore di fronte allo specchio, fino alla completa soddisfazione. Compresi che per quell’uomo ogni cosa aveva a che fare con l’ostinata, quasi pedante ricerca di perfezione. I suoi modi, la sua gestualità, persino la sua voce potevano sembrare effeminati ad un osservatore più superficiale, ma non era così. Si trattava del risultato di una spietata ricerca di equilibrio ed armonia. Non era il genere d’uomo che normalmente mi risultava attraente o anche solo simpatico. Ritenevo che tutto quel perfezionismo scivolasse facilmente in una sterile pedanteria, e che l’arroganza fosse un effetto collaterale quasi inevitabile. In quell’uomo, tuttavia, risplendeva una singolare passionalità che era quasi sempre assente in soggetti simili. Traeva piacere dal bello, ed il suo non era un semplice esercizio di stile, quanto piuttosto ricerca della felicità. C’era qualcosa di infantile, nel modo in cui si entusiasmava quando raggiungeva la vetta che si era ...
    ... prefissato.
    
    Era bello, di una bellezza sobria e composta che sembrava un diretto riflesso della sua anima. Sarei rimasta a guardarlo per ore, ma ciò non significava che sarei rimasta inerme a farmi insultare per tutta la sera.
    
    “Una donna meno tollerante di me si sentirebbe offesa da un commento del genere” dissi.
    
    “Sarebbe un peccato, perché non desidero in alcun modo offenderti. Al contrario, penso che tu abbia un dono naturale che in pochi possiedono”.
    
    “Cioè?”.
    
    “Tu sei aggraziata anche quando sbagli – disse, sfiorandomi i capelli – hai l’eleganza nel sangue, è scritta dentro di te”.
    
    Non sapevo cosa dire, perciò non dissi nulla.
    
    “È anche la tua maledizione – proseguì, sfiorando la mia guancia e il profilo delle labbra – perché ti fa sentire brava anche quando non lo sei. E io trovo che sia un peccato, per una creatura come te, accontentarsi di così poco”.
    
    Ero estasiata ed offesa al tempo stesso. La carezza della sua mano ammantava le sue parole di uno strato di seta, e il suo sguardo di pura ammirazione mi fece sentire qualcosa di tormentato e languido nel basso ventre.
    
    “Ora devo andare” disse, chinandosi a baciarmi su una guancia.
    
    Quell’incontro mi lasciò con un groviglio nello stomaco. Provavo una strana soggezione nei confronti di quell’uomo pignolo ed arrogante. Solitamente ne faccio una questione di principio, sgonfiare l’ego di personaggi simili, ma nel suo caso vi era una singolare congruenza di atteggiamento e qualità personali. Quell’uomo non ...
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