1. Viaggio in camper


    Data: 29/01/2018, Categorie: Etero Autore: torromato

    ... fino a farmi gridare di goduria e urinare addosso dalle scosse di piacere. Ci riuscì, trattenni il respiro per un momento cercando di essere più sottile e le mie dita si infilarono in me, non riuscivo a toccare bene la figa, ma il mio pertugio scuro si, ora mi inculavo con la falange di un dito, mi trapanavo, e sentivo le mie mucose cedere, ma volevo essere piena, piena e umiliata, se non potevo avere cazzi almeno dimostrare la mia fedeltà di cagna al padrone leccandogli le scarpe. Voglia, piacere e sofferenza, masochismo mio nel trovarmi ormai in quella situazione, ero fuori di me, chiamai il nome del mio padrone, Paron Mario , lo feci bisbigliando . Ma ormai ero li non potevo più ritornare indietro, avevo accettato tutto con il contratto e poi i documenti di viaggio. E tra queste sensazioni e pensieri che si rincorrevano nella mia testa sentì il camper che usciva dall’autostrada e si fermava , di nuovo le voci una risata e la porta laterale del mezzo si aprì, Era la compagna dell’autista, ma questa volta con lei c’era un'altra persona e era a guinzaglio, collare…..
    
    ” Sei eccitata, sei proprio la cagna di Paron Mario” e così dicendo si portò le dita alla bocca succhiandole quasi per sentire ancora una volta il sapore dei suoi umori, quel sapore che lei lo doveva conoscere bene vista la sfrenata sessione di leccaggio cui era stata sottoposta da parte sua. E poi fu la volta della cintura di castità, quel freddo metallo che aderiva al suo corpo nascondendo i suoi buchi. ...
    ... Furono movimenti rapidi, le fece allargare leggermente le gambe per fargliela passare sul pube. La donna facendo questo lavoro ebbe una smorfia, la sua figa e il suo culo per quello che avevano provato e per l’uso cui erano stati sottoposti erano ancora gonfi e congestionati. Il freddo metallo lo sentì sulle sue mucose, brividi di piacere misto a un senso di inferiorità, era trattata proprio come un animale e niente altro. Giunse anche Natalia che questa volta non la degnò di uno sguardo, ma raccolse i suoi documenti da viaggio. La bolla di trasporto, il suo contratto di schiavitù , la lettera di appartenenza a Paron Mario. Lei quella lettera non l’aveva vista, la lesse dopo durante il viaggio….ma andiamo per ordine. Quei fogli finirono in una busta di cuoio . Ora era tutto finito, potevano andare. Al collare fu attaccato il guinzaglio e …Quel leggero strattone, iniziava per lei un'altra fase del suo addestramento, questa volta ne il Paron ne Natalia, almeno lei credeva ci sarebbero stati, era completamente sola in mano ad estranei. Fu fatta scendere, la cintura di castità e quei sandali dal tacco vertiginoso la costringevano a fare i passi piccoli per non cadere e per non irritarsi le sue grandi labbra che erano congestionate fuori misura….. tra se e se ringraziò della spremitura che le sue tette avevano avuto, almeno non le davano più fastidio con il loro gonfiore anche se il loro aspetto non era più affascinante come quando erano piene e gonfie, erano come svuotate, ma a lei ...
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