1. Io Sono Elbe |10| Gettare l'ancora


    Data: 31/08/2017, Categorie: pulp, Autore: Cigno

    ... Pensavi forse mi sarei sorpresa? Ci ho fatto ormai l'abitudine...!” rispose la barista. “Di solito, stanno seduti esattamente come sei seduta tu. Di fronte a me. Disperati, solitari, alcolizzati o magari soltanto depressi. Ormai ci convivo. Fa parte del mio lavoro. Non esprimo più opinioni su ciò che fate voi, seduti di fronte a me. Mi limito ad osservarvi. Mi limito a farvi compagnia.” rispose la barista. …. “Cosa facevi, nella vita?” domandò la barista. Alice ripensò al suo lavoro e a tutte le riflessioni che si era ritrovata a fare durante quel viaggio. Ripensò alle crisi di panico, che apparivano e scomparivano. Ripensò a tutte le volte in cui i suoi pazienti scomparivano e dopo ricomparivano sotto mentite spoglie. “Io...? Oh beh... io facevo... anzi io ero... anzi no! Io sono! Una 'maga'...!” disse Alice, con un sorriso largo e gli occhi quasi a fessura. … “Una strega del cazzo!” …. Alice si domandava come mai fosse in quel pub. D'altronde, Lei non era più una semplice cliente. Era una paziente. Per tutto il tempo che stava lì seduta ad autocommiserarsi, la barista praticava il mestiere di psicologa al posto suo. Il gioco delle parti doveva rimanere tale. …. “E tu, invece? Dai su... racconta!” disse Alice. “Cosa dovrei raccontare?” domandò la Barista. “Qualcosa... qualsiasi cosa. Fammi sentire meno sola.” disse Alice. …. “Ti prego. Guardami. Ho bisogno di imparare ad ascoltare di nuovo. Sono stanca di far scomparire le persone. Ho bisogno di sapere come farle ...
    ... riapparire, almeno stavolta.” “Chi vorresti far riapparire?” domandò la barista, curiosa. “Non lo so... io non lo so più. Forse sono troppo ubriaca. Mi spiace, anzi, di essermi presentata in questo stato indegno.” disse Alice, confusa. La barista, dunque, sollevò per l'ennesima volta il bicchiere e sostituì il tovagliolo. Alice osservò il tovagliolo nuovo. Lo sollevò e lo rigirò. Un altro deja veçu. Un pub. Un tovagliolo. Un messaggio scritto su di esso. L'incontro tra due persone. Sorrise, in modo beffardo. …. Dunque la barista parlò. Decise di confidarsi. Era la prima volta che lo faceva. Sentiva di doverlo fare, dopo tutto quello che aveva passato. …. “E' la cosa più bella e sincera che qualcuno mi abbia detto da quando sono qui.” rispose Alice. Sorrise, sebbene i fumi dell'alcol sembravano avere avuto la meglio. Stava quasi per cadere a terra, esausta. La barista le chiese di affidarsi a lei. Non poteva certo camminare da sola in quelle condizioni. “Io non ho una casa.” disse Alice, con un filo di voce. “Allora starai da me, stanotte.” rispose la barista. … Rimase per tutta la sera a farle da guardia. Era la prima volta che le capitava. La conosceva soltanto da poche ore eppure sentiva un moto di affetto e di attrazione uniche. Alice, ormai con gli occhi chiusi, distesa sul letto, riuscì a pronunciare soltanto parte di una frase. “Io sono...” disse, senza riuscire a completare il discorso per via della stanchezza. Raggiunse la tasca del jeans e estrasse uno dei tanti tovaglioli ...
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