1. Il nano elefantino


    Data: 03/02/2018, Categorie: Tradimenti Autore: benves

    ... mio avventore avrebbe levato le tende.
    
    Forse scoraggiato dal mio silenzio, il mio nuovo amico si alzò.
    
    “Vado Mara, buon proseguimento” disse sorridendo. “A più tardi.”
    
    “Ciao,” lo salutai io frettolosamente cercando di fargli capire che non c’era trippa per gatti; avevo già abbastanza da fare per rimettere in carreggiata il mio matrimonio e gente a tentarmi non sarebbero state certo d’aiuto.
    
    Fortunatamente per me la donna al mio fianco rimase in silenzio così che potei tornare a rilassarmi e a godermi un po’ di pace fino alla sera.
    
    La sera la passammo in camera, dopo che il bimbo si fu addormentato io e mio marito ne approfittammo per farci una buona scopata, avremmo avuto tempo per parlare e l’idea di cominciare a “sfogarsi” sul piano fisico non era poi così male.
    
    Sfortunatamente però l’atto sessuale non si rivelò così liberatorio come speravo; piacevole sì, ma niente capace di spazzare via almeno parte delle incomprensioni e di quel muro che sembrava aver cominciato a dividerci.
    
    Entrambi avevamo identificato quella sensazione con la monotonia che irrimediabilmente va ad intaccare qualsiasi rapporto ma la cura si prospettava ancora lontana.
    
    Al mattino scesi con il bambino nella sala ristorante per una colazione veloce poi, dopo un paio di ore, io mio figlio e mio marito, ci recammo al mare.
    
    La porzione di spiaggia dedicata al villaggio era un’ampia zona fatta di lettini e ombrelloni, tra le file gli animatori passeggiavano intrattenendo alla ...
    ... meglio i turisti che avevano voglia di svagarsi con giochi o piccoli tornei sportivi.
    
    Appena arrivati il piccolo si unì al circolo del mini-club mentre noi due adulti ci accaparrammo un ombrellone e due sdraio proprio in riva al mare
    
    Essendo le dieci ancora non si era palesata una gran massa di persone ed almeno la prima ora si presentava piacevole.
    
    Ci sistemammo sotto il sole e rimanemmo lì a chiacchierare del più e del meno; a fare, claudicando, i primi passi.
    
    Se ancora non stavamo affrontando i problemi veri almeno avevamo iniziato ad approcciarci.
    
    Dopo una pausa di silenzio, mi marito si sedette dicendo: “vado a prendere la Gazzetta, vuoi nulla?”
    
    Risposi di no. Lui mi baciò su una guancia, infilò la maglietta e se ne andò.
    
    Rimasta sola potei godermi la pace per altri cinque minuti quando uno degli animatori mi si avvicinò. “Buongiorno!” Salutò con la solita esuberanza. “Vieni a fare acqua-gym?”
    
    Sorrisi. “No grazie, proprio non mi va.”
    
    “Allora magari più tardi per un gioco aperitivo?”
    
    “Forse. Vediamo dai.” Ma nonostante anche questa risposta non sembrava intenzionato ad andarsene.
    
    “Ma sei proprio sicura?”
    
    Era un ragazzo alto almeno uno e novanta, fisico asciutto e capelli impomatati.
    
    Sicuramente dietro gli occhiali da aviatore e il sorriso nascondeva la solita aria da piacione di quasi tutti gli altri membri dello staff.
    
    “Mara buongiorno,” mi sentii salutare prima che potessi rispondere. “Come stai?”
    
    Mi voltai e vidi arrivare Andrea ...
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