1. Nymeria


    Data: 12/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: MastroBaphomet

    ... n&egrave senso di superiorità nei miei occhi. C�era solo attesa, e la fiducia in lei, la certezza che non mi avrebbe ubbidito.Tentennò. Aprì la bocca, la richiuse. Fece di nuovo per parlare, e di nuovo si fermò. Capiì che aveva bisogno di un aiuto.�Mi aspetto che tu lo faccia. So che lo farai. Lo so, perch&egrave tu non vuoi deludermi. Ma soprattutto, perch&egrave non vuoi deludere te stessa. Hai deciso di diventare la mia schiava. Ora, esserlo, dipende solo da te. Io ti porrò davanti delle sfide, che a volte metteranno alla prova il tuo fisico, altre la tua forza di volontà, altre ancora, come questa, il tuo orgoglio. Ma sono tutte ugualmente delle sfide. E tu non vuoi perderle. Tu non vuoi deludermi, perch&egrave non vuoi deludere te stessa�Feci due passi indietro. Mi guardò negli occhi, seria.Poi si mise a quattro zampe. Senza dire nulla, si avvicinò alla ciotola. Abbassò il volto dentro di essa. E senza usare le mani, mangiò tutto il budino, leccando il caramello dal fondo della ciotola. Poi sollevò il musetto sporco verso di me, con aria trionfante. Presi un tovagliolo, mi chinai sorridente, e le pulii il volto. Quando ebbi finito e spostai il tovagliolo, dietro al tessuto c�era il suo sorriso. La baciai sulle labbra.Andai nuovamente verso le borse della spesa, e lei mi seguì a quattro zampe. Presi la corda giocattolo e le chiesi, ironicamente, se sapesse come si usava. Ovviamente disse di si. Gliela porsi, e le dissi allora di mostrarmelo.Lei si alzò in piedi, prese la ...
    ... corda, &egrave iniziò a saltare. La coda di cavallo ondeggiava, i suoi seni, seppur sodi come solo i seni di una diciottenne possono essere, ondeggiavano. Le guance si fecero rosse. Stavolta non sapevo se fosse per l�imbarazzo o per l�esercizio fisico.Vedendola saltellare così, mi venne un�idea. Si, lo so che &egrave venuta anche alla maggior parte di voi, e so che se ve la dico, rischio di diventare banale. Ma l�idea mi piaceva, e la feci, e se non la scrivessi, sarei un bugiardo� Quindi, dalla borsa della spesa, estrassi delle mollette da bucato. Di legno, classiche. Ne presi due. Lei forse intuì, perch&egrave si bloccò. Le dissi di non muoversi. Era tesa come una corda, mentre le applicavo le mollette sui capezzoli. Le dissi che in futuro ne avrebbe provate anche altre, in altri punti, ma essendo la prima volta, bastava così. E le dissi di fare altri venti saltelli.Questa volta era la sua resistenza fisica ad essere messa alla prova. Ad ogni salto, una smorfia. Strinse i denti, ma a dodici si fermò. Mi disse che le facevano male, che non ce la faceva più. Le dissi che se si fosse fermata, sarebbe incorsa in una punizione. Una cinghiata per ciascuno dei saltelli che mancavano ad arrivare a venti. E quindi ripartì. Un altro, un altro ancora, e poi uno...ma a quindici si fermò di nuovo, si arrese. I capezzoli le facevano troppo male. Le tolsi piano le mollette, sapendo che nel momento in cui le avessi rimossi, il riattivarsi della circolazione avrebbe per un attimo acuito il ...
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