1. Nymeria


    Data: 12/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: MastroBaphomet

    ... aprii la portiera, e le porsi la mano. Ci incamminammo lungo il percorso pedonale che correva attorno al lago. Le presi la mano. Lei strinse la mia, quasi aggrappandosi. Con la mano libera, invece, si sistemava continuamente la gonna, come se qualcuno potesse vedere che sotto non indossava nulla. Mi faceva quasi tenerezza. Ci fermammo a guardare un gruppetto di cigni. Incurante della gente che passava, le misi una mano sul sedere, da sopra il vestito leggero, e accarezzai le sue natiche. Si voltò verso di me, osservandomi, sussurrando un timido:�Padrone...qui davanti alla gente, ho vergogna��Le risposi che la vergogna non si addiceva ad una schiava, e che avrebbe dovuto imparare a superarla. Così dicendo la feci voltare con le spalle verso il lago, la schiena appoggiata alla ringhiera che delimitava il passaggio pedonale, e mi piazzai davanti a lei. Una coppia sedeva su una panchina a una trentina di metri da noi, due ragazzi che facevano jogging correvano nella nostra direzione, e due donne sulla quarantina, con due cagnolini al guinzaglio, ci avevano appena passati.Mi feci più vicino, e lei istintivamente appoggiò le mani sul mio petto. La mia mano sinistra scivolò dietro la sua nuca, accarezzandogliela. La mia mano destra fu di nuovo sul suo sedere. Scese fino a passare l�orlo del vestito, e risalì infilandosi sotto la gonna. Le ordinai di non staccare gli occhi dai miei e di rimanere immobile. Il suo repsiro accelerò mentre i miei polpastrelli sfioravano la pelle del suo ...
    ... gluteo. Lo strinsi. I due ragazzi passarono e rallentarono: potei vedere dagli occhi di Matilde che ci stavano guardando. Non mi importava e volevo che non importasse neanche a lei.�apri le gambe� le dissi. Era un ordine, ma cercai comunque, come mio solito, di non apparire distaccato. Anzi. Volevo stabilire un�intesa, volevo ci fosse affiatamento. Volevo, in sostanza, che lei desiderasse ricevere gli ordini che le avrei dato. Volevo che lei volesse ubbidirmi.Si morse il labbro.Socchiuse le gambe. Non le spalancò troppo, ma le distanziò quel tanto che bastava per permettere alla mia mano di passare tra le sue cosce, ed alle mie dita di scivolare dentro di lei. Indice e medio non fecero fatica a trovare la loro via, in quel vellutato canale di miele salato.Quando li sfilai, lei si sciolse, appoggiando la testa al mio petto, sussurrando: �Padrone��Le sorrisi, e questa volta non le costò fatica ricambiare il mio sorriso. Camminammo ancora un po�, e ci fermammo ad un bar che guardava sul piccolo porticciolo di quel paese. Un caff&egrave per me, ed una coca light per lei, all�aperto. Quando finimmo, mi chiese il permesso di andare in bagno. Glielo negai, e le dissi di rimere ad attendermi al tavolo. Entrai a pagare, e uscii con una seconda coca cola per lei. Non so se notò che stavo mettendo qualcosa in tasca. Comunque, le riempii il bicchiere, e le dissi che saremmo rimasti lì fino a quando non avesse finito. A grandi sorsi, rapidamente svuotò il bicchiere, e di nuovo mi chiese ...
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