Michela e Silvia in un gioco bondage
Data: 13/02/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Hardcore,
Lesbo
Autore: andreaeffe77, Fonte: xHamster
... con più comodità sullo schienale e allargò le gambe già semidistese mentre con sguardo molle si rivolgeva ad entrambi:”Ma forse Lisa non era così brava nel suo lavoro, è per questo che poi l’ avete punita, vero?”. “Oh tutt’ altro Michela, Lisa era in gamba nella sua professione, né più né meno che te a dire il vero”, disse Giulio. “Era il suo atteggiamento a non essere di nostro gradimento,cara” replicò subito Silvia con tono leggermente piccato sempre squadrandola con quegli occhi gelidi. Lei si carezzò le cosce allargando ancora di più le gambe, si sentiva ora invadere da un piacere sempre meno nascosto, la sua curiosità la stava facendo prigioniera di quel gioco ambiguo. “Ah capisco. Era il modo di fare di lei che non vi piaceva, vero? Forse si lasciava andare troppo ai suoi pensieri ogni tanto.” Silvia avanzò verso di lei di un paio di passi facendo schioccare i tacchi sottili sul pavimento. “Esatto cara. E non mi meraviglia la tua curiosità su Lisa visto in che modo hai deciso di sistemarti su quella sedia”. “Suppongo che per molto meno Lisa sia incorsa in un vostro provvedimento punitivo”, disse mentre la sua mano ormai senza controllo risaliva l’ interno delle cosce e con l’ altra si slacciava un bottoncino della camicetta lasciando trasparire il seno generoso le cui estremità sensibili andavano visibilmente ingrossandosi sul tessuto aderente della camicetta. “Non sbagli sai, non pare anche a te cara che Michela assomigli sempre più a Lisa in certe sue manie ...
... indecenti?”, fu Giulio a rivolgersi a Silvia avvicinandosi a lei a sua volta. “Decisamente caro, concordo. Questa ragazza sta offrendo uno spettacolo a dir poco sconveniente”. “Sono letteralmente atterrito dalla dimostrazione di licenziosità che ci stai dando, Michela.” Le loro parole avevano avuto l’ effetto di condurre la sua sottile eccitazione ad uno stato avanzato, ora per lei contava solo quanto piacere sarebbe riuscita a ricavare da questo gioco equivoco a cui si era prestata un po’ scettica. “Sono davvero spiacente, signori. Non so cosa mi abbia preso, e me ne scuso vivamente. Immagino mi riteniate meritevole di un procedimento penale nei miei confronti adesso”, disse continuando a carezzarsi e a massaggiarsi le parti basse senza più alcun ritegno. “Tu che ne pensi, amore? Le leggi in materia di costumanza le conosci meglio di me in fondo.”, disse Silvia. “Cara, a me pare evidente che si tratta di un reato piuttosto grave il suo, e per di più reiterato sotto gli occhi del corpo giudicante.” “E’ vero, l’ imputata non mostra alcun cenno di volersi dissociare dai reati contro la morale che sta mettendo in atto. Propongo una pena abbastanza severa per lei, caro.” “Concordo. Sono favorevole ad infliggerle una pena che sarà di entità variabile in base agli atteggiamenti che la scostumata imputata assumerà nel corso del processo stesso. ” Nel frattempo gli occhi di Michela non si scostavano dalla loro conversazione che l’ aveva se possibile ancor più stimolata, l’ altra sua mano ora ...