Ho tradito il mio ragazzo con un avversario
Data: 15/02/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Milla90
Era un pomeriggio di sole, uno come tanti agli inizi di Luglio. La sessione esame alle porte, le giornate afose, pantaloncini corti, canotte e aria condizionata sparata a mille.
Mi chiamo Federica, sono una ragazza di 24 anni, fidanzata da due e studio ingegneria gestionale. Sono piuttosto alta rispetto alla media, lunghi capelli castani chiari, pelle liscia, una terza decente, un culetto tutto sommato rotondo e sodo, visto che non ho mai fatto molto sport in vita mia. Vita stretta, gambe lunghe. Dicono abbia un viso piuttosto accattivante e sexy… io sinceramente non me ne sono mai accorta.
Per il fatto di essere sempre andata in scuole private sono una persona snob nei confronti di tutti quelli che non conosco e che non frequento. So che è una cosa stupida, ma è sempre stata la mia natura, non riesco a cambiare!
Il giorno che capii quanto sbagliavo, era appunto un giorno come gli altri. Faceva caldo, ed io avevo seguito il mio ragazzo che giocava in un torneo di calcio. Il campo si trovava in un club privato, in una zona ricca della città. Semifinali. Sette contro sette. Erano le cinque del pomeriggio, il sole picchiava forte. Io ero arrivata in macchina decisamente in ritardo.
Ovviamente non ci tenevo a vedere tutta la partita, sarebbe stata una noia mortale, ma dovevo fare questo piacere al mio fidanzato, Luca. Ci teneva così tanto che andassi, che se solo avesse saputo come sarebbe andata a finire avrebbe di certo insistito perché restassi a casa.
Come ...
... dicevo, era una partita piuttosto importante per la squadra di Luca, e chi vinceva andava in finale. Luca aveva segnato due gol, almeno di quello ero felice e la sua squadra conduceva per 2 a 0. Da quando arrivai io, nel giro degli ultimi 20 minuti, un tizio della squadra avversaria sembrò decidere di giocare più seriamente di quanto già non stesse facendo, e infilò la difesa degli avversari per tre volte. Tre gol. Da qualche tifoso capiì che questo ragazzo si chiamava Marco. Il solito tamarretto di periferia che gioca la partita come se fosse una rissa. Capelli ingellati, fisico scolpito, ogni due parole una bestemmia, insomma un classico ignorante. Su per giù doveva avere almeno cinque anni meno di noi.
Infatti, passarono meno di 2 minuti dall’ultimo gol che Luca per un calcione ricevuto, cominciò a spintonarsi proprio con quel tamarro, arrivando persino a mettersi le mani in faccia. Si sarebbero pestati se gli altri giocatori non fossero intervenuti a dividerli. Io allora un po’ preoccupata per Luca gridai: - Dai amore, non ti preoccupare. Tu pensa solo a segnare! - Purtroppo non dovetti portare molta fortuna, perché la partita fini sul risultato del 3 a 2.
Corsi a consolare Luca e nonostante il sudore, lo baciai. Poi salutai i suoi compagni, cercando di tirar loro su il morale, con tipiche frasi di circostanza. Sono una frana a consolare persone, men che meno quando si tratta di cose che proprio non mi interessano. Dopo quei pochi convenevoli, andarono negli spogliatoi ...