1. Ho tradito il mio ragazzo con un avversario


    Data: 15/02/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Milla90

    ... sporgendosi in avanti, accostando la sua testa affianco alla mia, e aggrappandosi anche lui al lavandino, con le mani di fianco alle mie. Sentii il suo petto bagnato spalmarsi sulla mia schiena, e sentii le vene della sua asta strusciare contro le mie labbra vaginali. Nel giro di pochi secondi, i miei umori ricoprirono il suo uccello. Li potevo sentire colarmi lungo le cosce e impregnare la sua mazza da baseball perfetta. In questo modo, la sua cappella essendo curvata verso l’alto si strofinava contro il mio clitoride, causandomi dei sensi di vertigine. Non so se fosse la situazione, con il mio ragazzo nello spogliatoio di fianco, le sue dimensioni, o il fatto che fosse un completo sconosciuto. Quel che so è che mai in vita mia mi bagnai come in quel momento.
    
    - Lo sento scivolare molto meglio, non noti? – era visibilmente soddisfatto del suo operato.
    
    Io vergognandomi gli intimai di tacere. Probabilmente, se avessi detto di più mi sarebbe sfuggito un gemito. Indossavo ancora gli occhiali sulla testa, quando me ne accorsi. Caddero nel lavandino davanti a me, perché i suoi colpi cominciarono a farsi più violenti. Le mie labbra stavano letteralmente mordendo la sua asta, ruvida e cosparsa di vene.
    
    - Fermati! – gli ordinai, cominciando a mordermi le labbra dal piacere.
    
    - Ne sei sicura? Preferisci che lo infili dentro? – non accennò a smetterla di strusciare il suo ruvido uccello contro i miei genitali.
    
    - Non ti è bastato vincere la partita? Ora vuoi pure scoparti ...
    ... la ragazza di un tuo avversario? – gli chiesi, ormai in stato confusionale. Non sapevo più cosa volevo. Da una parte volevo fuggire, dall’altra ero completamente paralizzata.
    
    - Il tuo ragazzo non doveva mettermi le mani addosso – si arrabbiò e cominciò a strusciarsi più violentemente. Quello peggiorò ulteriormente la situazione. Sentivo ad ogni affondo le mie chiappe adagiarsi al suo bacino, e la sua cappella strusciarsi contro il mio clitoride. Poi riprese – solo la punta, poi usciamo, ok? –
    
    Io stetti zitta un attimo, poi accettai e feci cenno di si con la testa, guardandolo allo specchio. Lui per tutta risposta slegò l’asta dal tessuto della mia brasiliana, si chinò e me la fece sfilare. Alzai i piedi e lui la tolse. Rimanevo nuda davanti ad uno sconosciuto, con solo un reggiseno nero addosso e con il mio ragazzo nello spogliatoio di fianco a pochi metri di distanza. Sentii i suoi denti mordermi il sedere, e le sue labbra baciarlo, questo mi riportò alla realtà. Che stavo facendo? Stavo permettendo a un ragazzino più piccolo di me di toccarmi? Nemmeno lo conoscevo, e il mio ragazzo a quest’ora poteva essere in giro a cercarmi.
    
    Marco passò una mano tra le cosce ed esclamò – Dio mio! Sei bagnata fradicia… -
    
    Era vero e non potei fare a meno di starmene zitta e subire quello che per me era un’umiliazione, ma che alla fine mi stava provocando un piacere mai provato prima. Guardandomi allo specchio mi ricordai che erano due settimane che non andavo dall’estetista, e un ...
«12...678...11»