1. Gaia - “L’innocenza della nostra perversione”


    Data: 15/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: scopertaeros69

    ... parlare, l’afferrò per i capelli tirandone la pesta indietro, sentì il suo fiato caldo tra le scapole, e l’altra mano che le artigliava crudele il seno sinistro. Cacciò un piccolo urlo, non per paura, forse per la sorpresa, o per essersi resa conto che un fiotto caldo immediato l’aveva percorsa tra le cosce. Ebbe la percezione quasi immediata dell’erezione di lui che le premeva tra le mele del culo, capì all’istante che non aveva scampo, l’avrebbe presa e forse non soltanto questo. Sempre tendola per i capelli la fece mettere in ginocchio, facendola girare al contempo, non ebbe bisogno di chiedere indicazioni per capire cosa volesse da lei. Si dedicò con il piacere e la passione che le dava sentirsi la carne di Lui tra le labbra che scivolava dentro la bocca sino a lambire l’imbocco della cola, si dedicò a quel pompino con la religiosa dedizione che le era propria, di quando in quando alzava lo sguardo per cercarne il suo, ed in uno di questi momenti vide che la stava fotografando con il cellulare. Non aveva mai voluto farsi fotografare in certi momenti, in parte per una questione di privacy/sicurezza, in parte perché non si piaceva, troppo attenta nel cercare difetti nella sua fisicità; stranamente non si oppose, stranamente gli permise di ritrarla come un attricetta di film a luci rosse, come se non avesse nessuna importanza, se vi era qualcosa di importante era il piacere che ricavava dal sentire quella carne pulsarle in bocca e i piccoli scatti di nervi di lui quando ...
    ... solleticava zone diverse della cappella o sfiorava con le unghie i coglioni. Avrebbe avuto la meglio su di lui, ancora una volta, ma si sbagliava, un rumore alla sua destra attirò la sua attenzione, ci mise qualche istante a capire che era sto prodotto dal cellulare appoggiato sul lavandino, ci mise assai meno a capire il perché gli era servita una mano libera. Presto la testa afferrata da entrambe le mani fu tenuta ferma per permettergli di affondargli del tutto in gola e rimanervi e mentre i secondi passavano lenti aspettando che la rilasciasse, iniziò la sua fame d’aria. Non aveva mai imparato a respirare con il naso mentre spompinava, lui aveva aumentato la pressione ed ora il suo naso premeva contro la pelle del plesso solare, provò a puntare le mani contro le gambe di lui, ma la morsa che la imprigionava divenne se possibile più salda. Alla fine smise di tentare, pur nelle contrazioni della sua gola che stavano per recedere i conati di vomito e solo allora lui la rilasciò permettendole tra fiotti di saliva colante di riprendere fiato, ma solo per poco. La stava scopando in bocca con un micidiale deep troath dove spesso le bloccava la testa per portarla quasi al soffocamento, in sintesi la stava dominando. Il gioco andò avanti per un tempo indefinito, forse minuti, forse decine di minuti, Gaia perse la cognizione del tempo, si godeva… si si godeva l’essere l’oggetto desiderato di piacere del suo uomo in una incondizionata disponibilità. La fece rialzare portandola in camera ...