Gaia - “L’innocenza della nostra perversione”
Data: 15/02/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: scopertaeros69
... tenendola per i capelli, presto vide sul letto disposti alcuni oggetti: corde, mollette da capezzoli, la cinghia dei pantaloni e un paio di dildi di medie dimensioni. Senza che le fosse chiesto porse i polsi, cercò lo sguardo di lui incontrandolo ebbro di una gioia selvaggia, mentre fiotti caldi le percorrevano le cosce ormai dall’inizio del gioco. La legò poco sotto le mani, la fece spostare vicino alla porta del bagno, poi passò l’altro capo sopra la porta legandone l’estremità alla maniglia, in questo modo sebbene con le piante dei piedi a terra, Gaia rimase con le braccia protese in alto unite nella corda e la schiena contro la porta. Lui le infilò una mano tra le cosce a sincerarsi della sua eccitazione, ritraendola bagnata, a quel punto prese sul letto il fallo più grosso, lo accese e lo infilò senza troppe cerimonie su per la fica ...”Guai a te se te lo lasci sfuggire da la dentro. Gaia dovette concentrarsi il più possibile, quelle parole la fecero sbarellare anche di più e fu solo per un miracolo se al fiotto successivo il vibratore acceso non schizzò fuori. Poi fu il turno delle clamps per i capezzoli, attaccate con una lentezza a dir poco esasperante, mentre l’accarezzava sui fianchi e fra le cosce, lo stronzo si divertiva a farla tremare mentre i fiotti le colavano giù per le gambe. Ancora un attimo e l’avrebbe supplicato di frustarla con la cinghia, il negarle il supplizio era divenuto un supplizio in sé alfine, ma la clemenza nella sua perversione le fu ...
... concessa finalmente da una leccata bollente di cuoio sulle natiche. Perse nuovamente la cognizione del tempo, mentre cercava di tenere quel serpente vibrante dentro di sé, certo non aiutata dalle “carezze” della cinghia scoprendosi eccitata e ...felice si, cominciò a venire a ripetizione. Quando decise di slegarla era solo distrutta dall’eccitazione che il dolore e il piacere avevano veicolato dentro lei, ancora con i polsi legati fu messa prona sul letto, ed ancora la prese in bocca con la stessa prepotenza di prima nel bagno. La donna era fradicia d’ umori al punto da avvertirne lei stessa l’odore di cui stava pregnando gli asciugamani ospiti che lui le aveva messo sul letto, “succhia e insaliva bene oggi sarà l’unico lubrificante che avrai” le disse con voce bassa e minacciosa. Non capì più nulla, quella minaccia la fece venire ancora, poi avvertì uno delle sue dita che cominciava a premere sulla rosellina dietro. All’inizio fu un dito, probabilmente l’indice, poi leggermente più grande, il medio forse, poi qualcosa di più corto e tozzo, il pollice? Si era il pollice perché sentì tutti gli altri sulla fica spingere il fallo facendola gridare; rigirava il dito dentro lei e nel contempo le massaggiava in qualche modo clito e grandi labbra, il tutto mentre la soffocava di cazzo. Quando le tolse le clamps dai capezzoli, vide le stelle per il dolore, ma non ebbe tempo di preoccuparsene sommersa dalla valanga di sensazioni e stimoli a cui era sottoposta. Tolse il dito dal culo e fu a ...