1. Il ricatto 5


    Data: 16/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: nh-paul

    ... ogni suo desiderio! Francesco ti farà le stesse cose che ti faccio io.”
    
    Gli occhi si riempirono di lacrime e i piedi s’erano fatti pensanti, era con la mano sulla maniglia della porta e non si decideva ad andarsene. Corrado l’aveva congedato, ma l’idea che fra loro due si intromettesse una terza persona gli pareva incomprensibile e sicuramente intollerabile.
    
    “Perché…?” riuscì a dire, prima di soccombere all’angustia e alle lacrime. Quel giorno ne stava versando tante, ma queste erano le più amare. Si sentiva già tradito e venduto.
    
    Corrado si rese conto di non poter fornire nessuna spiegazione che fosse almeno un po’ plausibile ed accettabile, non dopo che il ragazzino si era chiaramente innamorato di lui.
    
    “Hai accettato di divenire mio schiavo, perciò ora esegui i miei ordini ed accetti le mie punizioni, altrimenti…” e non concluse la frase, sperando di non essere costretto a dare altre spiegazioni.
    
    Ma Michele era proprio offeso, se ne stava davanti alla porta, lo guardava, con aria di sfida e non si muoveva, né parlava. Lo fissava soltanto.
    
    Nei suoi occhi colse perfino un desiderio di ribellione ed era più di quanto Corrado potesse e volesse tollerare, ne andava dell’autorità della credibilità e del futuro di quella incredibile relazione: doveva imporsi.
    
    In un attimo gli fu addosso, lo prese per i capelli, il piccolo gridò.
    
    Ora Corrado era davvero arrabbiato.
    
    “Schiavo… domani… pomeriggio… alle tre tu sarai qua e ubbidirai ai miei ...
    ... ordini!”
    
    “No!” disse invece quello e, con forza insospettabile, si divincolò dandogli anche una gomitata.
    
    Erano là a fronteggiarsi, il padrone e lo schiavo ribelle. E il peggio era che lo schiavo aveva ragione, molta ragione ad essere così indocile. Corrado lo sapeva e cercò di calmarsi, di fare sbollire la pro-pria rabbia e cercare di ricucire lo strappo in qualche modo, considerato anche che era la loro prima lite.
    
    “Ieri ti avevo chiesto di avere fiducia in me” disse con voce calma “ti dissi anche che ti avrei protetto da tutto ed anche da tuo fratello. Te lo ricordi?”
    
    Michele conservò il cipiglio, ma disse di sì.
    
    “In cambio di questo tu accettavi di diventare mio schiavo! È vero?”
    
    Un altro cenno di assenso.
    
    “Come schiavo, perché da ieri tu lo sei, devi essermi in tutto e per tutto fedele e devi sottostare ai miei ordini e ai miei desideri. Ieri sera mi hai già disubbidito, facendoti due seghe. Per questo ho deciso di punirti e ti ho frustato e lo rifarò tutte le volte che lo meriterai. Poi abbiamo fatto l’amore. Lo sai che vuol dire? È vero che ti è piaciuto? Che anche tu volevi farlo?”
    
    A Michele si riempirono gli occhi di lacrime: avevano fatto l’amore come due grandi che si volevano bene. Ecco cos’era quella cosa che gli faceva male, ma lo rendeva così felice. Era l’amore, loro due facevano l’amore: finalmente l’aveva capito. Sgranò gli occhi, cercò di stringerli, perché non voleva piangere un’altra volta, ingoiò le lacrime che sarebbero state di gioia, si ...
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