1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com

    ... rivelarle in maniera garbata nell’orecchio, la verità: “Ha preso dei pugni, c’è stata una rissa sabato notte, credo che avessero guardato alcune ragazze degli altri … stagli lontana …”.
    Ma intanto Hélène continuava a provare pena per lui, e quando fu nuovamente dentro alla cucina per ordinare una bistecca di manzo, si fece vicina e gli disse: “Dovresti stare a casa, quel livido deve fare ancora molto male …”.
    Adrian non la degnava di alcuna considerazione quella sera; e Hélène non riusciva nemmeno a capire, se fossero i pugni presi ad averlo completamente trasformato, o se piuttosto fosse per caso proprio lei, a non piacergli più.
    Si sentì all’improvviso nuovamente sola ed indesiderata, e tutto ad un tratto, ella prese a cercare Adrian con lo sguardo come mai avrebbe nemmeno lontanamente immaginato. Ripensò alle parole di Cathy, quando la bionda cameriera qualche settimana addietro, le aveva confidato delle avances di quel cuoco passionale, in un suo recentissimo passato.
    Era evidente come ci avesse provato con tutte, e forse Hélène non era che la meno desiderabile, tra le cameriere che si aggiravano per il locale; fu presa da un senso di amarezza e di squallore.
    Servì un tavolo di giovani rumorosi e vivaci, e nemmeno si diede pena di osservarli; entrava in cucina sperando di venire nuovamente provocata, e solamente di rado quegli le volgeva gli occhi, senza apparentemente mostrarle alcun interesse. Al termine della serata Hélène entrò in bagno per cambiarsi, e si rese ...
    ... conto di desiderare in modo inaudito, che lui fosse lì di nuovo, nascosto dietro alla porta per lei. Alla fine, si ritirò in casa triste e delusa.
    L’indomani era il giovedì di Carnevale; il signor Mariano pretese che tutte le cameriere indossassero un piccolo orpello, o un semplice gioco in maschera; portò dunque con sé alcuni accessori, ed una alla volta li impose alle ragazze che lavoravano nel locale. Fu così che Elle dovette diventare una nuotatrice con la cuffia e gli occhialini sopra alla testa, Veronica fu costretta ad acchittarsi come una donna vecchia ed impiumata degli anni Venti; Rosaleen invece si dovette truccare come una tenera bambina con le trecce. A Hélène toccò in sorte il travestimento da poliziotta, un berretto blu con la visiera, occhiali da sole, ed un paio di finte manette in plastica che le pendevano attaccate alla vita.
    E come se andassero seguendo un preciso intento, quella sera vennero a trovarla senza alcun preavviso, Marco e Lele.
    E questa volta fecero davvero in modo di essere serviti da lei.
    All’inizio Lele le impose la mano dentro ad una delle sue manette, trattenendola vicina mentre ella passava nei pressi del loro tavolo; fu un gesto vistoso e decisamente sopra le righe. Hélène tornò nuovamente dalle loro parti, e con fare rapido ed apparentemente distaccato chiese loro, se intendessero ordinare qualcosa. Era davvero imbarazzata.
    Marco allora le rispose senza alcun pudore: “Ti ordiniamo, di venire a casa con noi questa sera … le manette ...
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