Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com
... due”.
Quegli allora le diede un buffetto su una guancia, facendola arrossire; ed infine, senza attendere nemmeno che lei uscisse dalla cucina, si diresse rapido e deciso verso la sala in cui si trovavano gli ospiti; in un solo istante fu vicino al tavolo di Marco e Lele, e puntando con lo sguardo il primo dei due, gli disse dritto in faccia: “Tu sei solo un perdente, lascia stare la mia ragazza, sennò io ti ammazzo …”.
Marco e Lele lasciarono immediatamente il locale, e riferirono tutto quanto alla signora Nadia che si trovava alla cassa; dissero che si erano lamentati con Hélène dal momento che quella non li aveva serviti in tempi rapidi, e che si trattava di una cameriera anche piuttosto maleducata. Ed infine le diedero conto dell’inaudita sfuriata del cuoco, che a quanto pare, di quella cameriera era il fidanzato o qualcosa del genere, e che li aveva addirittura minacciati.
Era decisamente troppo, ed allora la signora Nadia risolse di riferire tutto quanto a suo marito, che si trovava chiuso nel piccolo studio nascosto sul retro del locale.
Alla fine della serata, mentre tutte le cameriere si andavano cambiando ed i cuochi ripulivano la cucina, il signor Mariano si fece avanti col suo sigaro acceso in bocca, noncurante del fastidio causato dal fumo a tutti quanti i lavoranti, e schioccando le dita si affacciò nel corridoio gridando: “Adrian e Hélène! …adesso con me, nello studio”.
Il primo a seguirlo fu proprio il cuoco romeno, con aria spavalda e camminata alquanto ...
... sicura di sé; Hélène invece tremava tutta quanta, e mentre rimetteva ai piedi le sue scarpette, che s’era sfilata via pensando di potersi cambiare, sentiva tra sé e sé, che questa volta avrebbe rischiato di perdere sul serio, il suo primo ed unico lavoro.
Il signor Mariano si sedette dietro alla sua piccola scrivania, con il sigaro sempre acceso in bocca e le braccia conserte, mentre il cuoco e la cameriera si trovavano in piedi dinanzi a lui, non troppo distanti l’uno dall’altra. Quello esordì dicendo: “Mi aveva avvisato mia moglie … che stavate combinando dei bei casini voi due …”; Hélène accennò timidamente ad una risposta, ma quegli, noncurante, riprese: “… qui mi parlano di pomiciate tra di voi dentro alla cucina, di occhiatacce in bagno …”; poi aggiunse: “Ma stasera avete davvero superato ogni limite! … meritereste veramente di venire licenziati subito per quello che avete combinato …”.
Adrian allora, senza pensarci un solo istante, prese la parola con fare rapido e indispettito, rispondendo: “Hélène è la mia ragazza, lei mi può anche licenziare … ma se un uomo provoca la mia ragazza … io posso anche fargli del male!”.
Hélène avvertì in quel frangente un moto dentro, un senso di assurda perdizione e di timore mai provati fino ad allora; si trovava in quel momento, all’una di notte stanca e accaldata, e sul punto di perdere il suo primo impiego, ma finalmente fidanzata con un uomo.
Il signor Mariano la guardò dalla testa ai piedi, e senza nascondere un ghigno sadico, ...