Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com
... qualcosa nella sua lingua a Gheorghe, che Hélène non comprese; dopodiché si rivolse a quest’ultima e le sussurrò nell’orecchio: “Ti piace la pensione da Antonella?”, e si mise a ridere bofonchiando.
Era uno squallido albergo a ore, ed il cuoco non si diede pena di pagarne più di un paio, mentre tenendo sempre Hélène ferma per un braccio, la poteva sentire tremare tutta quanta dalla testa ai piedi. Gheorghe se ne era andato da alcuni minuti, si era separato da loro al capolinea dell’autobus di fronte alla stazione.
“Cosa vuoi farmi?” domandò Hélène mentre stringendo il corrimano, si apprestava barcollando leggermente a salire la prima mezza rampa di scale; “indovina un po’… ?!?” la derise Adrian, muovendosi rapidamente alle sue spalle, e le mollò un simpatico sculaccione sul sedere.
Quella continuò a salire, ed Adrian alle sue spalle gliene diede un altro, facendola letteralmente sobbalzare. Quando furono di fronte alla porta della stanza numero nove, Hélène era già vergognosamente bagnata fradicia, e non riusciva a capire quanta fosse in lei la paura, o piuttosto il desiderio più sordido, di venire posseduta per la prima volta.
Giunti infine dentro alla stanza, buia e disadorna, Adrian sospinse Hélène sul letto, ed in ultimo si sfilò via il piumone di dosso, ordinandole: “Io vado a farmi una doccia … tu intanto spogliati …”.
Era letteralmente atterrita e spaventata; se nell’atto di salire le scale ella s’era persino eccitata suo malgrado, adesso invece quello che ...
... Hélène poteva provare, era terrore autentico, un tremore lungo la schiena fin giù alle caviglie, che la teneva del tutto immobilizzata, seduta ferma sul letto.
Non si spogliò né fece nulla, mentre l’orologio segnava le due e un quarto, e l’indomani la lezione di Storia del Diritto sarebbe cominciata alle nove in punto. Sentiva le cosce che le scoppiavano, dentro a quel paio di calze contenitive tanto spesse, e l’elastico intorno alla vita che quasi la soffocava.
Finalmente Adrian uscì dal bagno, con le sole mutande indosso: aveva un fisico snello e nodoso, con una discreta peluria sul petto; la massa presente all’interno dello slip lasciava davvero poco spazio all’immaginazione. “Che cosa hai fatto tutto questo tempo … sei ancora vestita?!?”, fece lui non nascondendo una certa rabbia ed impazienza; Hélène non trovò nulla di meglio da rispondere, che sussurrare tremando tutta quanta: “… ho paura…”.
Allorché Adrian ristette per un istante, guardandola in basso come faceva sempre tutte le volte: “Vuoi dirmi che non l’hai ancora fatto … che sei vergine?”, e scoppiò a ridere in una maniera davvero irrispettosa.
Hélène non rispose, allorché il cuoco capì di dover prendere interamente il comando delle operazioni; accese una lampadina vicino al letto e spense le luci della stanza, dopodiché si rassettò le mutande sul davanti, come a volersi risvegliare da un certo torpore; poi infine guardando Hélène negli occhi, le ordinò: “In piedi, tirati su la gonna …”.
Quella obbedì, ma era ...