1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... fino al successivo incrocio, dove poi voltò sulla destra nella direzione della stazione; fu un itinerario non breve, in cui il cuoco si spinse fino a sfiorarle le mutandine sotto alla gonna, trovandola già completamente bagnata; le disse allora: “… hai voglia di prenderlo … stasera ti do io una bella lezione”, facendola sprofondare nel baratro della vergogna più assoluta.
    Gheorghe discese alla fermata dei pullman, con l’ennesima sigaretta stretta tra le dita, ed incrociò anche egli lo sguardo di Hélène. Ripresero la strada lungo il vialone immenso diretto in direzione est, infilandosi infine in un rivolo di pertugi a senso unico, al punto che Hélène dovette intuire come fossero oramai giunti in prossimità della loro destinazione.
    Jan abbandonò la vecchia automobile posteggiata dinanzi ad un bidone dell’immondizia, e li seguì mentre mano nella mano, Adrian e Hélène camminavano lungo il marciapiede buio e sporco; in quell’istante la ragazzotta belga trasalì: l’amico del cuoco romeno sarebbe salito su a casa con loro.
    Aprì il portone del palazzo e fece loro strada, infilandosi nel piccolo androne sulla sinistra, ed infine su una stretta rampa di scale; Adrian accompagnò Hélène affondandole una mano dentro la gonna, stringendola nel mezzo e sospingendola in su come se volesse trascinarla da dietro; quella ristette ed emise anche un piccolo gridolino, che chiaramente l’altro uomo poté udire in modo distinto. Giunsero al secondo piano, dove finalmente Jan aprì la porta di casa, ...
    ... dileguandosi dentro una stanza nei pressi della cucina.
    La ragazzotta belga era inquieta e spaventata, temeva che i due uomini potessero farle del male: ma ci pensò immediatamente Adrian a tranquillizzarla, lasciandole subito intendere che cosa attendeva da lei. Le tolse il cappotto di dosso, e le intimò di disporsi in ginocchio sul divano voltata di spalle. Voleva fare in fretta.
    Sulle prime Hélène rifiutò, rimanendo immobile nei pressi di un tavolo con espressione persa; allora Adrian con una sola mano afferrò la spalliera del divano e lo fece ruotare sul pavimento di piastrelle scure, apparentemente senza alcuno sforzo, raschiando per terra in modo fastidioso e rumoroso. Hélène non si era mossa, ma il divano era adesso posto dinanzi a lei, a un passo dalle sue ginocchia; Adrian allora la spinse con delicatezza lungo la schiena, accomodandola così com’egli desiderava: poi si mosse verso un mobiletto posto di lato, ed afferrato dal cassetto un telecomando, accese il televisore sulla parete di fronte, esattamente davanti agli occhi di Hélène, solamente due metri più in là.
    Era un orribile film porno, già nel pieno del suo svolgimento, in cui una donna bionda non troppo magra e bella, veniva esplicitamente sistemata da un grosso uomo di colore: la ragazzotta lo riconobbe immediatamente, era lo stesso identico film, la sequenza di abusi vista tantissimi anni prima in casa di Pascal; una inspiegabile coincidenza per lei, come uno stranissimo cerchio che si chiudeva.
    In quel ...
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