Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com
... severo richiamo alla disciplina e all’amor proprio. Adrian le notò i seni sotto alla camicia bianca: era l’effetto del balconcino, che a quanto pare faceva assai bene il suo dovere; quella sera, infatti, la fissava spesso e volentieri sul davanti, tralasciando la metà inferiore cui era oramai abituato.
E quella sera Hélène ricevette per la prima volta una timida proposta, un invito galante da parte di un uomo di mezza età grigio e stempiato e per nulla attraente, che se ne stava seduto tutto da solo nel tavolo in fondo alla sala: e la rifiutò con non poco stupore e senza nemmeno tanta cortesia.
Si rese conto che era il seno ad attrarre di molto gli uomini, di tutte le età e di ogni specie; per tutti quegli anni ella non aveva mai pensato a questo aspetto, ma in quel momento mentre per una volta ancora era seduta sulla tazza nel tentativo di pulirsi, Hélène decise solennemente, che non si sarebbe mai più separata dal suo prezioso balconcino.
Arrivò finalmente l’una, e Hélène preferì attendere il suo cuoco nel corridoio senza cambiarsi; durante l’attesa fu interrogata dalla signora Nadia, col suo consueto atteggiamento severo ed inquisitorio: la coppia di proprietari non vedeva affatto di buon grado quella loro relazione, e Hélène arrivò a comprendere, come vi fosse il serio rischio che ciò potesse anche compromettere il suo posto di lavoro, se la cosa fosse andata avanti a lungo.
Fuori dal locale, oltre la saracinesca mezza abbassata, un misterioso amico di Adrian, di ...
... nome Jan, era venuto a prenderli; li attendeva dentro ad un’automobile bassa e squadrata vecchia di almeno trent’anni. Sulle prime Hélène provò un discreto spavento nell’osservare la sagoma scura dell’uomo immobile dietro il vetro, seduto al posto di guida. Poi, una volta entrata nella macchina sul sedile posteriore, tenuta per mano, notò come quegli fosse piuttosto bassino e buffo, sembrava come un nano tutto timido ed accigliato.
Adrian le mise subito una mano sulla coscia, senza attendere nemmeno che Jan mettesse in moto; mentre Gheorghe si era accomodato sul sedile davanti accendendosi una sigaretta.
Hélène dovette provare non poca vergogna, i due uomini che erano lì con loro, avrebbero potuto vedere tutto quanto, e la cosa le causava un indicibile imbarazzo ed un senso immane di fastidio; fece allora leggermente per scostare quella mano, ma come tutta risposta Adrian le afferrò con decisione l’altra coscia, quella sulla destra, spingendosi fin sotto alla gonna, dove l’elastico scuro del collant terminava stringendosi nella sua pelle bianca e indifesa.
Hélène emise un sospiro, e nel frattempo poté scorgere in modo nitido, l’occhio fisso e curioso dell’uomo seduto al posto di guida, che guardava tutta la scena, mentre l’automobile era sempre ferma col motore acceso; in quell’istante Adrian le disse nell’orecchio: “… sei calda come una cagna”, facendola letteralmente sussultare. Finalmente la vettura si mosse lentamente, con qualche rumore sinistro, imboccando la discesa ...