Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... bianco.
Marco decise di sfilare via il maglioncino della sua ragazza, e subito vide i suoi seni torniti e bianchi rimbalzare di fuori, cadendo in basso. Glieli afferrò entrambi con le mani, stringendoli fino a torturarle i capezzoli; Chiara si fece più vicina inarcando leggermente la schiena verso l’alto, così che alle sue spalle Costanzo le cinse ambedue i fianchi, assumendo pertanto una postura leggermente reclinata.
La biondina a quel punto aumentò il ritmo, era praticamente tutta seduta sul membro di lui, mentre Marco di fronte le teneva stretti i capezzoli tra le dita, ed il pene infilato per bene nella bocca; aveva la gola invasa dalla sua passione, e presto prese a mugolare intensamente, al punto da poterne udire il lamento, mentre aumentava la velocità dei suoi colpi, in modo davvero ossessivo e quasi disperato.
Venne tutta assieme all’improvviso, arrestandosi sulla sua seduta, con Costanzo che a quel punto le mise entrambe le mani aperte sui glutei morbidi per frenarne l’impeto. Dovette estrarre il pene smisurato con grande prontezza, stava anch’egli impazzendo; e presolo per una mano come se fosse una pompa tutta rigonfia d’acqua, le inondò la schiena di sperma giallo e caldo, in grande quantità.
Fu un orgasmo lunghissimo quello dell’amico di Marco, piegato sulla schiena liscia e delicata della biondina; quest’ultima, una volta liberata da quell’oggetto che le aveva tenuto la vagina impegnata, riprese a soddisfare Marco con la bocca, con grandissima ...
... dedizione; il membro di Costanzo le penzolava adesso dietro il sedere scoperto, molle e bagnato.
Dopo solamente alcuni istanti, Marco le liberò i seni e le afferrò ambedue le orecchie, facendole inghiottire ancor più, se mai fosse stato possibile, il suo sesso oramai rigonfio e allo stremo. La trascinò a sé e prese a muoversi avanti e indietro sprofondandola nella bocca.
Poi esplose urlando, tenendo sempre la sua ragazza ferma per le orecchie, in modo che ella non potesse sfuggire dall’ingoiare tutto quanto il seme che egli aveva in corpo: erano stati tantissimi i giorni, che egli aveva trascorso in impaziente attesa.
Quarantatreesimo episodio
Salì a piedi l’ultimo tratto di strada, sotto un sole talmente caldo da doversi sfilare la giacca, nonostante fosse solamente il ventinove di marzo.
Aveva lasciato il sottoscala in una situazione di totale disordine, con Paula sotto il getto d’acqua scrosciante della doccia, e Chiara appena alzata, coi capelli arruffati ed un elegante pigiama bianco ricamato a fiori.
Tutto intorno a lei la città s’andava lentamente risvegliando, coi timidi rumori metallici di serrande aperte dai negozi, e la solita puzza di smog delle macchine ferme davanti ai semafori. Avrebbe voluto parlare a cuore aperto con il signor Mariano, implorandolo di liberarla da quell’inutile e dolorosa ossessione, di risparmiarle il ripetersi assurdo di quel rituale, che sarebbe andato in scena per la terza volta.
Ma qualcosa le lasciava intendere, come questi avesse ...