Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... lungo la schiena.
Prese lo slancio, e la colpì, con un sibilo lungo e penoso; Hélène non resistette, e subito tirò in su la povera schiena, abbandonando i due braccioli. Emise un guaito acuto e intenso, e subito fu di nuovo con le mani poggiate sopra alla scrivania, e l’enorme sederone sollevato, che ancora oscillava scosso dalla bacchetta durissima.
“Non dici nulla ?!?...” la derise il suo padrone, carezzando la bacchetta e poi riprendendo subito: “Avanti! piegati di nuovo …”. Ma Hélène piangendo rispose: “… ma signore … fa tanto male”. Quegli allora le mise la mano lungo la schiena, con tutto il suo sigaro acceso tra le dita, e la spinse di forza ordinandole: “Giù! … pancino piatto”.
Hélène afferrò nuovamente i braccioli piangendo, poi chiuse gli occhi, e poté avvertire il sibilo nuovamente. Fu colpita ancora, stavolta leggermente più in basso, e fece uno sforzo enorme per non mollare la presa dei braccioli dinanzi a lei.
Il sederone dopo ogni scossa vibrava per qualche istante, alla luce fioca della lampadina, e sotto lo sguardo curioso e divertito del proprietario del locale; le appoggiò la bacchetta una terza volta ancora, mollandole due colpetti leggeri, per poi inarcare la schiena come un esperto giocatore di golf, allargare il braccio, ed infine scaricarle addosso la sferzata. Hélène ululò, e ancora una volta mollò la presa dei braccioli.
Il signor Mariano le si fece accanto, sul lato sinistro, avvicinandole la punta della bacchetta al viso; era davvero rude e ...
... minaccioso, come mai prima d’allora gli era capitato.
Disse digrignando i denti a Hélène: “Siamo ancora a zero stupida cameriera … non t’ho ancora sentito dire uno …”; Hélène comprese disperatamente, di avere trasgredito quei semplici ordini. Allora singhiozzò per liberarsi la gola dalle lacrime discesele in basso, ed assumendo nuovamente la posizione reclinata, chiuse gli occhi.
“Uuu…no …” ululò subito, appena fu colpita per la quarta volta, ed appoggiò il capo in avanti, con i capelli che immediatamente le si volsero da un lato.
“Non ho sentito … grazie “, ribatté il signor Mariano, e senza darle nemmeno il tempo di assestarsi, la colpì nuovamente in modo virulento, al punto che Hélène emise uno squittìo penoso, simile al verso di una scimmia.
“Ricominciamo daccapo … abbassati” le ordinò il suo datore di lavoro; Hélène per un istante si mise le mani lungo i glutei, e poté avvertire pienamente, come fossero divenuti entrambi caldi, rovinati e duri da fare spavento. La bacchetta le fu nuovamente poggiata sul didietro, sopra il dorso delle mani, al punto che ella dovette affrettarsi a toglierle di lì, per il concreto timore che venissero colpite anch’esse.
Si abbassò, il signor Mariano tirò per due volte il suo sigaro, mentre il pene era già eretto in modo deciso, al punto che se solamente Hélène si fosse voltata, lo avrebbe sicuramente intravisto, una leva inclinata di traverso sotto la stoffa di lanetta dei pantaloni.
“Giù … di nuovo”, le disse, mentre spingendole la ...