1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... particolare quando se ne stava seduta, le dava la sensazione che quella punizione non fossa mai finita, e che continuasse ancora in quel preciso istante.
    Alle cinque del pomeriggio uscì nuovamente, non si era nemmeno ripulita; dovette servire la saletta centrale, quella in cui il signor Mariano le aveva mostrato la bacchetta di legno quella mattina, e lo fece con rigore ed aspetto esteriore assai ordinato e compunto. Qualcosa in lei era cambiato.
    Il tappino infilato nel sedere glielo ricordava di continuo, era come un promemoria: le ricordava di essere stata una vera stupida, ed il bruciore insopportabile sotto alla stoffa della gonna, col didietro segnato in verticale e in orizzontale dalle botte, ne era la diretta conferma.
    Ma in quei momenti, Hélène poteva sentire finalmente, montare in sé una sorta di rinnovata obbedienza e di cieca disciplina; era come se avendo finalmente toccato il fondo dell’umiliazione e della vergogna, non avesse adesso null’altro da fare, che non di risalirne la china. Il signor Mariano la guardava sorridendo, e probabilmente non vedeva l’ora che arrivasse nuovamente il momento, di sfilare quel delizioso tappino.
    Così quando fu l’una di notte, non volendola far soffrire ulteriormente, mentre la moglie andava controllando assieme a Cathy l’intero incasso della serata, quegli fece un cenno a Hélène, di infilarsi velocemente nel suo piccolo studio.
    La ragazzotta belga obbedì senza fiatare; ma quando poi fu dentro, trattenendo a stento il ...
    ... respiro, gli disse: “Adesso glielo mostrerò, guardi … è ancora al suo posto …”. In quell’istante, volgendogli rapidamente le spalle, si sollevò la gonna con ambedue le mani, tirandosela su lungo i fianchi.
    Dietro il filino quasi trasparente dello slippino color carne, si intravedeva benissimo, piegato in due sotto la spinta dei glutei neri e deteriorati, il fondo ovale dell’oggetto di gomma, conficcato per bene dentro l’ano della ragazza. Il resto della vista era orribilmente triste, e confermava lo stato di pena e di degrado in cui il proprietario del locale, aveva ridotto la sua povera cameriera: un culone gigantesco, con le sue placche nere lunghe e rigonfie, e diverse strisce orizzontali di morbida carne aperta, da un lato all’altro senza alcuna eccezione.
    Quello provò nuovamente una vivace erezione, avrebbe voluto metterle le mani addosso; ma Hélène volgendosi repentinamente verso di lui, si tirò dolcemente giù la gonna, lasciandolo sorpreso e senza parole; gli disse sospirando: “La prego di non togliermelo … lo voglio tenere fino a domani”.
    
    Quarantaseiesimo episodio
    
    Chiara le diede un simpatico buffetto sul viso, e si separò da lei; erano le dieci e mezza del mattino, e l’aula in cui si sarebbe tenuto l’esame di Diritto Canonico, non era ancora piena; Hélène si accomodò nella quarta fila sulla destra, poggiando il fondoschiena lentamente sul duro legno per via del dolore insopportabile; poi quando fu appoggiata, sentì nitidamente il tappo di gomma, oramai duro e secco ...
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