Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com
... iniziò a tremare, ma provò a contenersi, non voleva dare affatto a vedere di essere emozionata; ad un certo punto Pascal afferrò con vigore il braccio destro di Jeanne, quello che lei stava adoperando per masturbarlo, e la fece sollevare tutta quanta in piedi dinanzi, nel suo completino bianco.
In un attimo le afferrò con ambedue le mani, l’elastico delle mutandine, e gliele abbassò con un gesto talmente deciso, che quella se le ritrovò all’altezza delle ginocchia quasi senza rendersene conto. Ordinò quindi alla sua ragazza di sfilarsele via del tutto, cosa che Jeanne fece senza difficoltà, muovendo le caviglie con le consuete grazia ed eleganza.
Le riprese il braccio destro, invitandola senza tanti preamboli, a sedersi sopra di lui.
Hélène aveva dimenticato completamente le disposizioni di Jeanne, e adesso si era spostata silenziosamente di lato, riprendendoli in questa maniera, precisamente di profilo.
Il pene di Pascal era sempre eretto, pronto per l’amplesso: Jeanne a quel punto acconsentì senza alcuna resistenza, e trascinata giù per un braccio, finì affondata con entrambe le ginocchia dentro le pieghe del divano, sul morbido tessuto grigio, con la bellissima chioma bionda reclinata in basso. Inarcò la schiena all’indietro e chiuse gli occhi, mentre Pascal aveva preso a maneggiarselo in mezzo alle sue cosce bianche con veemenza.
Un attimo solo, ed improvvisamente un gridolino stridulo ruppe del tutto quel prolungato e assurdo silenzio: era stata infilzata per ...
... bene.
Settimo episodio
Quella volta, la torta con le candeline era stata preparata unicamente per lei. Floreanne ringraziò piangendo, era diventata maggiorenne senza nemmeno immaginare che cosa potesse significare. Era una donna, innamorata e sciagurata come tutte le donne del mondo, e da quel giorno sarebbe stata padrona della sua vita e del proprio destino.
La signora Dominique aveva avuto pietà di lei, e dopo averle dato il battipanni per l’ultima volta, aveva rinunciato fin da subito al proposito di licenziarla; era una povera ragazza orfana venuta dal Marocco in età infantile, e li aveva serviti per molti anni senza praticamente mai uscire di casa.
Adesso era una bella diciottenne mulatta, con i lunghi capelli neri legati ed un fisico prorompente; sembrava quasi un’antica odalisca, con le labbra carnose ed i seni sporgenti.
Il signor Eric era come al solito assente; dopo Capodanno i suoi viaggi di lavoro si erano intensificati, e le quattro femmine di casa si ritrovavano sempre più spesso da sole.
Il regalo di compleanno per la cameriera era un bellissimo telefono, che le avrebbe finalmente consentito di chiamare Maxime tutto il tempo; inoltre sarebbe potuta uscire liberamente di casa, per un pomeriggio alla settimana, a patto che vi rientrasse sempre prima di cena.
Ma il pasticcio era stato già consumato, ed Hélène assieme a Edina lo vennero a sapere solamente dopo una decina di giorni, nella maniera più inattesa e drammatica mai possibile: Floreanne era rimasta ...