Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com
... lungo i fianchi, e con molta fatica abbassò le calze, sfiorando con le dita la superficie bianca delle mutandine di cotone: erano bagnate, e nella testa avvertiva un senso di trasporto mentale mai provato prima; fece rientro nella sala e vide subito che la telecamera era stata disposta sulla sedia per lei, mentre Pascal e Jeanne erano già passati all’azione, senza attendere che lei uscisse dal bagno.
Si erano spogliati completamente, e i loro vestiti giacevano per terra ai piedi del divano: adesso la guêpière della biondina le fasciava la schiena, e le calze autoreggenti le lasciavano libere le parti morbide laddove le mani di Pascal potevano affondarla. Quest’ultimo era seduto sotto di lei, con il pene rigonfio e fradicio di umori in piena vista, che l’emergeva vivo dietro il sedere; Jeanne adesso muoveva dolcemente le natiche bianche trattenendolo tutto fermo nel mezzo, in posizione verticale. Era davvero enorme.
Hélène sentì i bollori che le scoppiavano dentro, mentre uno scatto fortissimo le mosse la pancia: avrebbe voluto liberarsi ma le calze la costringevano in modo penoso.
Non sapeva cosa fare, ma alla fine come un automa, prese in mano la telecamera poggiando ambedue le ginocchia sulla sedia; il cuscino le diede conforto, mentre spingeva ancora una volta, il bottone con il pallino rosso.
Appoggiò i gomiti allo schienale, e si dispose meglio, con il dorso piegato leggermente in avanti; Jeanne, nel frattempo, aveva abbracciato il suo ragazzo, senza mai smettere di ...
... muovere il sedere in quella maniera strana e scomposta.
Hélène non poté fare altro che concentrarsi sulla vista di quel pene tanto gonfio ed eretto: la parte in cima era umida e liscia come una ciliegia; mentre alla base invece, troneggiavano due testicoli rotondi e larghi, che giacevano sul tessuto grigio del divano appoggiati in mezzo alle due gambe divaricate. Hélène sentì il sudore che la soffocava.
Ristette e provò a ricomporsi, ma a quel punto la telecamera le cadde di mano rotolando sul tappeto; Pascal la osservò senza dire nulla, e la ragazzotta incredibilmente ne rimase stupita: avrebbe forse voluto essere redarguita per questo.
Raccolse la telecamera, mentre sotto alla gonna si sentiva la carne rigonfia scoppiare; si rimise nella stessa posizione inarcando ancor più la schiena. In quell’istante aveva iniziato a capire meglio, quale fosse il suo ruolo e perché fosse lì.
Spinse nuovamente il bottone con il pallino rosso, e si impose di rimanere immobile per tutto il tempo, disposta sulla sedia con i gomiti appoggiati allo schienale; qualsiasi errore avesse compiuto, Pascal avrebbe potuto decidere di punirla quel giorno stesso. Non si rendeva nemmeno conto di quanto fossero assurdi i suoi pensieri, ma intanto osservava il pene rigonfio di lui, e provava un senso di abbandono e di umiliazione incredibile: solamente durante la festa di compleanno, si era sentita trattata in quel modo.
Assistette alla penetrazione di Jeanne senza spostarsi di un centimetro, ed ammirò ...