Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com
... episodio
Durante la via del ritorno verso casa, aveva i brividi di freddo; s’era lasciata ingannare dai primi caldi della primavera, e dal calore che l’aveva pervasa tutta quanta dentro il corpo, e dentro la mente sempre più confusa. Ma adesso alla fermata del tram, Hélène avvertiva l’aria frizzante soffiarle intorno alle caviglie, dentro le scarpette leggere, e lungo le cosce bianche e tornite, fino a raggiungerla perfino sotto alla gonna.
Aveva lasciato Jeanne a ripulirsi, mentre Pascal aveva deciso di rivedere immediatamente il contenuto delle riprese, con le sole mutande bianche addosso ed i capelli bagnati; Hélène era uscita da quell’appartamento con la coda tra le gambe, turbata e spaventata da quello che aveva veduto, e da quello che aveva provato. Per la prima volta aveva compreso come quel sentimento di caldo le venisse precisamente dall’utero, e come tutto quanto le si schiudesse in modo incontrollabile, mentre osservava i suoi amici fare sesso.
Suonò alla porta di casa, ma nessuno le aprì; estrasse allora il mazzo delle chiavi dalla borsetta, e subito realizzò che la porta non era chiusa: era probabile che la signora Dominique stesse guardando la televisione; il signor Eric era rimasto a Bruxelles, e non sarebbe comunque mai stato in casa a quell’ora del pomeriggio, visti i suoi impegni.
Floreanne era uscita, come faceva oramai tutti i giovedì, e così Hélène dovette appendere la giacchetta bianca nell’anticamera senza che nessuno gliela prendesse dalle ...
... mani. La sorellina, intanto, se ne stava in camera propria, a guardare i suoi programmi preferiti, con la televisione ad alto volume chi si udiva anche dal piano di sotto; la signora Dominique invece stava attendendo proprio la figlia maggiore, seduta sul divano del salone, e parlava al telefono.
Parlava con il signor Eric, e non sembrò affatto compiaciuta nel rivederla; si distolse un attimo solo dalla conversazione, e fissando la figliola dritta negli occhi, le disse: “Eccola qui, la nostra bugiarda”; e poi aggiunse facendosi ancora più severa: “La prossima volta avvisami, prima di dire le bugie”.
La ragazzotta provò la stessa sensazione di freddo, che aveva avvertito alla fermata del tram; sentì una scossa gelata di tremore scenderle lungo la schiena fino alla vita.
“Vieni qui adesso, fatti guardare”, le disse la madre con tono di voce tutt’altro che accomodante; dall’altro lato del telefono, il signor Eric era già al corrente di tutto.
Si rivolse a quest’ultimo, commentando: “Se la vedi sembra una brava bambina … ma chi va con lo zoppo prima o poi…”; Hélène comprese che la madre si stava riferendo a Jeanne, e trasalì: aveva forse saputo qualcosa, di quei loro incontri? Sarebbe stato sicuramente un fatto molto grave.
Attese che il signor Eric le rispondesse, mentre la ragazzotta poteva udire con il capo chino, il timbro di voce serio e baritonale di quest’ultimo; sembrava in procinto di emettere un giudizio sul suo conto. Per sottrarsi a quel momento d’imbarazzo pensò di ...