1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com

    ... sorseggiavano un bicchiere di vino bianco. Discutevano della casa e del contratto d’affitto; e certamente Chiara non era restata positivamente impressionata da quel luogo, per cui anche la retta mensile, solo di poco inferiore rispetto a quella già pagata per il Convitto, doveva apparirle in quell’istante, davvero oltremodo elevata.
    Ma di quel posto le piaceva l’aria godereccia e leggermente peccaminosa, sembrava una specie di boudoir un po’ retrò, un bordello di inizio Novecento.
    Hélène non aveva prestato troppa attenzione alla cosa, in cuor suo ancora non pensava minimamente, di dover rinunciare alla retta già pagata per la sua attuale residenza, ma se solo ella avesse dovuto esprimere un suo parere spassionato, avrebbe sicuramente detto di non amare particolarmente quel luogo, così scuro e disordinato.
    Teneva le gambe accavallate, e con la punta della scarpetta senza il tacco, sfiorava la tovaglia vicino alla sedia dove se ne stava seduta Paula, leggermente inarcata in avanti, con una vertiginosa scollatura lungo tutta la schiena.
    Hélène trovava quel vestito un tantino esagerato, come del resto, un po’ esagerate erano anche le calze sopra le ginocchia che indossava Solange; certamente insieme a Chiara erano un bel terzetto, mentre lei e Maria Cristina erano decisamente più caste e bambinone, e proprio per questo si erano immediatamente intese.
    Paula si alzò per cambiare il disco, e mise su una noiosa musica di chitarra flamenca. Ma subito dopo, forse per deridere un ...
    ... po’ le sue due coinquiline spagnole, invece di tornarsene al suo posto, si spostò al centro del salone, sul vecchio tappeto in stile povero; ed iniziò ad inscenare un ballo.
    Dimenava le mani con scatti improvvisi verso l’alto, scuotendo i lunghi capelli neri leggermente mossi. All’inizio Hélène dovette pensare che Paula fosse già completamente ubriaca, ma solamente dopo pochi passi ella si rese conto che quel ballo non era affatto improvvisato, ed era anzi sempre più bello e ben coordinato; a conferma del fatto, Maria Cristina aggiunse che Paula aveva studiato danza nel suo paese, ma invece del tango – per il quale è indispensabile disporre sempre di un compagno – prediligeva il ballo flamenco. Aggiunse pure che nella sua città, Girona, quel ballo era pressoché ignorato per ragione del poco nazionalismo.
    Mentre Maria Cristina parlava, Paula andava avanti con la sua danza sinuosa, e le altre due ragazze sedute al tavolo, ridevano con il bicchiere di vino nella mano.
    Paula avanzò verso il divano guardando Hélène dritta negli occhi, poi fece un breve semicerchio sul tappeto e le volse le terga muovendosi ed ancheggiando nella direzione opposta; infine, a quel punto, mentre la musica iniziava dolcemente a rallentare, si piegò repentinamente in avanti, e a sorpresa si sollevò il vestitino sul didietro. Mostrando incredibilmente e senza alcuna vergogna, un gran bel culo del colore dell’ambra, impreziosito unicamente del filino nero della piccola e succinta mutandina.
    Chiara si ...
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