1. Diario di Hélène - Le ossessioni


    Data: 17/07/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... nel corso di un minuto, riducendola in lacrime.
    Bianca non sapeva più che cosa ancora le sarebbe potuto accadere, nella sua povera testa sempre più offuscata e obnubilata da quei colpi: sembrava che in quello sfortunato venerdì di febbraio, tutta quanta la sciagura del mondo intero si fosse improvvisamente rigirata contro di lei.
    “Giù, di nuovo” le ordinò Benoît, mettendole fretta nell’atto assertivo di spingerla nuovamente lungo la schiena.
    Poi le appoggiò la racchetta sul sedere, colpendola in modo blando; aprì nuovamente il braccio, schioccandola poi sul gluteo sinistro con un colpo violentissimo, al quale la poveretta rispose con un gridolino stridulo e penoso.
    
    “Ooooooh…”.
    
    Il didietro di lei, nascosto sotto la tuta, s’era già inesorabilmente deformato, coperto da due lividi rossi ben sparsi in mezzo ad entrambi i glutei; ed era solo l’inizio.
    L’uomo di sua madre riprese a batterla, con una sequenza di fitte facendola lentamente sprofondare, nella stretta fortissima del proprio braccio sinistro; infine, si fermò a guardarla, e per la prima volta le liberò la vita. Bianca era talmente avvezza a quella posizione, che rimase con la schiena inarcata ed il didietro tutto sollevato, rigida e ben disciplinata senza volerlo, a causa delle botte.
    “Vado a prendere l’altra racchetta, questa qui è tutta fradicia…” disse lui con tono ironico e deciso; egli voleva che la figliastra provasse nuovamente a ripulire quell’oggetto, proprio mentre egli la puniva, nell’intento di ...
    ... rendere quel castigo ancor più umiliante ed istruttivo per lei.
    “Prova a lavarla più forte!!!” le ordinò osservandola, mentre gettava con disprezzo quella racchetta, dentro il lavandino ancora pieno d’acqua, sorprendendola con alcuni schizzi; “E non ti muovere di lì…”, aggiunse subito dopo, fermamente.
    Bianca sentiva già il sedere scoppiarle sotto la tuta, mentre riprendeva meccanicamente a sfregare quella sciagurata racchetta con il sapone; con la certezza che non sarebbe servito veramente a nulla, e con la consapevolezza che la sua punizione non era nemmeno ancora giunta alla metà.
    Benoît aprì nuovamente la porta del bagno; e subito la ragazzina spaventata, riprese a far finta di lavare la propria racchetta, in modo ripetuto ed insensato: l’uomo di sua madre la guardò con un misto di disprezzo e di triste ironia.
    “Questa è asciutta… è più dura”, le disse mentre si avvicinava; poi si chinò leggermente alle sue spalle, e mentre la poveretta provava ancora a sfregare la racchetta con disperazione, sorprendendola, egli le abbassò in un sol colpo, tutta quanta la tuta: scoprendole la sottile mutandina ed i due vistosi lividi su entrambi i glutei pallidi e sfatti. Bianca reagì senza nessuna forza, con un urletto “Oooo…”.
    
    La tuta le fu scesa in meno di un secondo, lasciandola incredula ed esposta contro la parete, nella penombra di quel polveroso e squallido ripostiglio; lo slippino bianco s’intravedeva a malapena, in mezzo ai due glutei enormi di lei, pallidi e ridicolmente ...
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