Diario di Hélène - Le ossessioni
Data: 17/07/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... quanta la schiena, con la mano sinistra appoggiata alla sua strettissima magliettina a pelle, di uno sciatto colore blu scuro; la ragazzina abbassò subito il capo, con la coda dei capelli rigirata sul viso, e fu disposta in posizione prona. Aveva le mani poggiate al lavandino e le guance del viso tutte rosse, mentre lui da dietro continuava a sospingerla.
Una volta che Bianca fu piegata in avanti, l’uomo di sua madre le impose l’intero braccio sinistro attorno alla vita, trattenendola; la poteva in questo modo levare fermamente con il busto, costringendola a tenere sempre l’addome leggermente piegato in su, come un didietro di gallina.
Pour nettoyer tes fesses
“Per pulirsi… che cosa?” chiese ironicamente Benoît alla sciagurata figliastra, disposta in avanti verso lo specchio.
“Non ho sentito!!!” urlò, ed in quell’istante le quattro pareti del piccolo bagno, risuonarono penosamente per la prima volta, con un tonfo ben centrato e fortissimo; ecco le botte.
“Allora! …che cosa ci devi pulire?”; Bianca non si era ancora ripresa dalla violenta scudisciata sul retro della tuta; abbassando ancor di più il capo, sussurrò: “…il …il sedere”.
“Il sedere! …bravissima”, la derise l’uomo di sua madre, e poi stringendola ancor più forte, fece in modo che la scellerata inarcasse meglio la schiena. Le sferrò un colpo fortissimo sul gluteo destro facendola tremare. “Puliamolo allora …questo sedere, con questa bella racchetta… che dici?”.
“…ssì …sì” biascicò la ragazzina ...
... annichilita.
Arrivò subito la terza sferzata.
“Io ho pagato sessanta euro… sessanta euro! …dobbiamo pulirlo proprio bene, questo sedere!”; “Oooooh…”.
Le stai prendendo per davvero petite Bianca, ecco le botte
Benoît tacque per un istante, e sollevò ancor meglio il busto della povera ragazzina; poi le fissò con molta attenzione il didietro della tuta. Le poggiò la racchetta nel mezzo, con la sua volgare e deplorevole scritta, rivolta verso l’interno.
Aprì il braccio e le mollò due colpi consecutivi, su entrambi i glutei, prima a destra e poi a sinistra; talmente forti, che si udì uno schiocco molle e penoso, seguito da un urlo di lei.
“Aaaaa…”.
“…fa …fa tanto male…” sussurrò Bianca piagnucolando, mentre con aria dimessa e triste, ella provava timidamente a rassettarsi contro il lavandino.
“Fa meno male… se solamente ti guardi nello specchio… ti servirà ad imparare meglio la lezione” disse Benoît con espressione estremamente seria; poi la batté di nuovo.
Ma riprese a pensare a Benoît, abbandonando qualsiasi resistenza e qualsiasi tipo di vergogna: era sempre in piedi di lato, e le ordinava di guardare sé stessa dentro lo specchio, mentre egli la puniva. Le diceva di concentrarsi sul proprio volto, di osservare in quale modo ella cambiava espressione, nell’istante in cui la sua mano la batteva.
L’uomo della madre adesso aveva iniziato a colpire la figliastra con una fitta sequenza di botte, assestate regolarmente sul povero didietro di lei. Gliene diede più d’una ventina ...