1. Diario di Hélène - Le ossessioni


    Data: 17/07/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... didietro, come a volerlo nascondere.
    Benoît la vide nel corridoio e non le disse nulla, lasciandole intendere che le parole non erano più necessarie, e sperando che la figliastra avesse veramente compreso la lezione.
    Giunta in camera da letto, Bianca indossò subito il proprio pigiama, continuando inesorabilmente a piangere e a mugolare per il dolore; avrebbe saltato la cena, di vergogna.
    
    Due sorelline hanno fatto la stessa fine; entrambe sono salite in cima alla rampa di scale, tenendosi i glutei con le mani. È successo a distanza di oltre cinque anni, in circostanze decisamente differenti. Ma il finale è sempre lo stesso.
    Entrambe hanno compreso tardi, che cosa significasse realmente il frastuono delle botte: essere punite senza alcuna attenuante, per la prima volta nella loro vita, da un uomo.
    Nel caso di Hélène, era stato quello il principio di tutto: la fine dell’adolescenza, oltre che l’inizio di tutte le sue improprie, assai vergognose ed incomprensibili ossessioni.
    Nel caso della povera Bianca invece, quello sciagurato pomeriggio segnava per lei, l’inizio di una spirale senza fine.
    
    Le cinse nuovamente la vita, mentre la poveretta ancora insisteva nel tentativo di ripulire quel famigerato oggetto; le disse deridendola: “Brava! …continua a lavarla… abbiamo ancora tanto tempo, almeno fino a domattina…”.
    La sollevò leggermente, e poi aprì il braccio, colpendola per ben tre volte di seguito; la ragazzina questa volta non urlò, mentre quei tonfi risuonavano in ...
    ... modo mesto, tutto attorno.
    Prese nuovamente la mira, e questa volta le schioccò il sedere in modo assai violento, causandole un dolore immane.
    “Ti prego… fa tanto male…” osò implorarlo con il capo piegato in giù, e la coda di cavallo tutta rivolta da un lato.
    “Non abbiamo nemmeno iniziato…” rispose l’uomo di sua madre, affondandola nella sua sciagura, in modo determinato ed ossessivo; poi le sollevò la vita con più forza.
    Chiunque si fosse trovato nel corridoio, avrebbe udito quella sequenza inesorabile di colpi, interrotti solamente da alcuni scampoli di timidi vagiti, alternati alle ferme minacce di lui.
    Dentro il piccolo bagno invece, si andava consumando la vera catastrofe della ragazzina: battuta oramai senza alcuna soluzione di continuità, travolta dal dolore, ella taceva.
    
    Aveva preso le botte per la prima volta nella sua vita; l’inizio di una spirale senza fine.
    Nessuno sa quante altre volte Bianca sarebbe stata punita: ma si ritiene che ciò sia accaduto in tutto, per più di venti o addirittura trenta volte; e che forse stia accadendo ancora oggi, quando Bianca è giunta oramai alla soglia dei suoi ventinove anni. Rigorosamente per mano della madre con cui ella vive; come se ella mai, fosse cresciuta nell’età adulta.
    Avevano creduto di poterla recuperare. Educare e disciplinare, finché avesse avuto un seppur minimo, senso farlo: ma la situazione non faceva null’altro che peggiorare, trascinandola lungo un declivio scosceso. Ogni volta che Bianca le prendeva, ...