Orgasmi ignobili per nobili o le radici di luigino, 2a parte
Data: 03/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: sexitraumer
... come reliquia…e quando dipartirò mi seppellirete insieme a questo mio ricordo che voglio trattenere con me. Gli ero affezionato! Era un brav’uomo il marchese!”
Bonaldo ci pensò su per poi dire:
“Sta bene! Ma non esibitelo in giro! Ma d’ora in avanti mi sarete leale, dato che mio complice lo siete già da oggi.”
Paolo Roscio guardò negli occhi Bonaldo Caputo, forse futuro marchese? E gli disse per abitudine:
“Sono vostro sior marchese!”
Suor Caterina dormendo un sonno da diabete mai potè sapere nei particolari della sparizione del marchese Adeodato: prese anche lei la situazione per come le venne presentata. Tuttavia l’evasività delle risposte di Devota Maria, la sicurezza di sé stessa nel pretendere che la si chiamasse vostra grazia o marchesa, e la tranquillità di Paolo Roscio nel disagio del rispondere, fecero intuire anche a lei cosa poteva essere realmente accaduto. Quel rapporto anale con l’omosessuale Paolo Roscio le aveva restituito un minimo di fiducia in sé stessa, che mitigò la sua depressione, anche se niente poté contro le perdite momentanee della nitidezza del vedere. Una settimana dopo quel loro confidenziale incontro sessuale, il primo da quando si erano conosciuti, decidendo da persone adulte di non odiarsi né farsi alcuna guerra. Vivi e lascia vivere era stato il loro motto reciproco…adesso però il ghiaccio tra di loro era rotto, grazie all’invito a gradirsi di entrambi. Paolo Roscio aveva curato il “neo marchesamento” del capo campiere Bonaldo ...
... Caputo. Paolo Roscio nonostante fosse vissuto per parecchio tempo ai margini del comune dove risiedeva, prima di essere preso a servizio dal vecchio marchese, aveva potuto studiare fino ai dieci anni; aveva anche sviluppato sia una buona calligrafia, che l’abilità, invero tutta sua, ad imitare le firme autografe…una volta che Devota Maria, e Bonaldo gli procurarono una pergamena, riuscì a creare una missiva apocrifa a firma del marchese Drezzer, nella quale nominava sua figlia Devota Maria amministratrice del palazzo e delle terre, in attesa che il marchese tornasse da un viaggio di pellegrinaggio ed espiazione in Terra Santa; poi il talento di Paolo Roscio per gli espedienti gli consentì d’inventare un titolo nobiliare di copertura per Bonaldo Caputo: Bonaldo Petronio di Santa Clementina in Lucania. Era la parte debole della copertura; ma si sarebbe contato per molto tempo sul fatto che quasi nessuno avrebbe avuto mai voglia di andare a vedere se il feudo di Bonaldo esisteva veramente. Sopravvenuto il matrimonio tra Bonaldo e Devota Maria, titolo e coppia sarebbero stati al sicuro. Suor Caterina, assistendo alla dinamicità di Paolo Roscio, cominciò suo malgrado a sospettare che la scomparsa dell’anziano marchese non fosse dovuta ad un viaggio…anche Paolo Roscio notò le domande mirate poste dalla suora ormai ex badante della figlia del marchese, a sua volta prossima sposa di Bonaldo. Paolo parlando con la donna ritenne dapprima che poteva essere pericolosa, e che anche se non ...