1. L' imprevisto


    Data: 04/03/2018, Categorie: Etero Autore: giadastefano

    ... piacerebbe farti vedere così, vero? Completamente eccitata e nuda, mentre ti fai scopare e ti tocchi. Dio, stai anche squirtando».
    
    Mi mordo le labbra per trattenere i gemiti ma non smetto di toccarmi, non voglio.
    
    «Magari, se stessi zitta mentre passano…»
    
    Annuisco, cerco di trattenermi e spero che non si fermino, mentre noto i fari illuminare la strada accanto a noi. Son certa di poter resistere quando Ste comincia a muoversi con ancora più forza di prima, artigliandomi la carne ed entrandomi completamente dentro ad ogni colpo.
    
    Non resisto. So che lo sta facendo apposta ma il piacere è troppo forte e lascio che i gemiti e le grida di piacere escano, senza fermarli. Sento piccole gocce amare schizzare sulla nostra pelle ogni qual volta mi sbatte contro e questo mi porta al limite.
    
    Vengo nel preciso istante inl cui l’auto sfreccia accanto a noi, senza rallentare, senza fermarsi.
    
    Ste non è da meno: riprendo a toccarmi pochi istanti dopo, voglio venire di nuovo e glielo dico quasi implorando. In tutta risposta non rallenta, mi prende con la stessa forza di prima e in pochi istanti, insieme, veniamo.
    
    Mi godo i suoi commenti eccitati al venirmi mentre stringo il suo cazzo con gli spasmi dell’orgasmo, ma subito, sfiancata, butto la testa all’indietro, respirando a pieni polmoni.
    
    Sento ...
    ... il tepore del motore sotto la mia schiena e la brezza invernale sul seno, sull'addome. Comincio nuovamente a sentire il freddo che ci circonda, ma mi ritrovo seduta sul cofano, circondata dalle braccia di Ste e dal calore del suo corpo, mentre le labbra sono dolcemente posate sulla mia fronte.
    
    «Sei fantastica».
    
    «Tu lo sei».
    
    Mi accarezza i capelli, sollevandomi il volto per cercare le labbra.
    
    Sto per dire qualcosa, felice di essere in una situazione del genere con lui, per quanto inaspettata, quando sento salirmi al naso uno starnuto e allontano Stefano da me.
    
    «Sei riuscita a reffreddarti? Di già?»
    
    Un brivido mi coglie e lui lo nota, abbracciandomi con forza.
    
    «Piccina! Dai, fila in auto e vestiti. Non credo che ci vorrà molto prima che arrivi il carroattrezzi».
    
    Mi infilo in auto, scossa da brividi di freddo che sento sino nelle ossa, quando lui mi raggiunge.
    
    Ci rivestiamo in fretta, comprendoci il più possibile.
    
    «Certo che sei un danno. Sei riuscita a raffreddarti stando fuori quanto? Una decina di minuti?», scherza Stefano.
    
    «Una decina?! Saranno stati almeno venti e siamo a tre gradi!»
    
    «Su, cosa vuoi che sia. Sei tu che fai tanto la forte e poi invece ti ammali su--»
    
    Due starnuti.
    
    Si volta verso di me, incontrando uno sguardo vittorioso e vendicativo.
    
    «Taci».. 
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