1. Diario di Hélène - Melone rosso caldo


    Data: 21/01/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: Hélène Pérez Houllier, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... in modo indelicato, fino ad arpionare per intero il retro della gonna, strizzandole tutto il culone nella sua mutandina, nascosta di sotto. Palpeggiandola senza alcun rispetto.
    La poveretta immaginava bene, che qualcuno potesse in quell’istante vederli, ed ebbe un nuovo sussulto di vergogna: ma non smise di masturbarlo, dal momento che sperava di farlo esplodere in fretta; e si rendeva conto, che la eccitava in modo scriteriato, vederlo godere fino all’orgasmo per causa sua. Lo stalliere intanto, non certo appagato, continuava a sondarle le dimensioni e la sostanza del sederone, stringendone le rotondità in modo oltraggioso e svergognato, lungo tutto il tessuto posteriore della gonna.
    Si era preoccupata di poter essere vista mentre lei lo masturbava, mentre ora diverse coppie di passanti, potevano invece facilmente notare la manona di lui, che in un modo impertinente ed insistito, indulgeva nel palparle il sedere.
    Lo stalliere riprese a compensarla, mentre Hélène proseguiva imperterrita a curarlo con la mano: adesso vibrava dei colpi assai più decisi, in modo quasi disperato, nel vano tentativo di farlo esplodere; fino al punto in cui lui decise infine di fermarla, bloccandole il polso e allontanandole il viso.
    “Vai lì dietro e togliti le mutandine” le disse lui, indicando un luogo ancor più nascosto.
    “Ma… ma possono vederti…” balbettò Hélène; si preoccupava per la vergogna di lui, ma in realtà era terrorizzata dal fatto di dovergli obbedire. “Hai combinato un ...
    ... pasticcio… e adesso devi mettere le cose a posto …melone…” le disse alludendo visibilmente al proprio membro, che troneggiava come una grossa mazza minacciosa, turgida e dura, in mezzo ai suoi pantaloni aperti.
    Aveva provato a farlo finire; ma invece adesso, come tutto risultato, Hélène aveva preparato la tavola in modo eccellente ed esemplare, apparecchiandogli la festa: nel modo non troppo scomodo che lui aveva inizialmente paventato.
    “Non posso …mi vergogno…” biascicò sconsolata lei; pareva quasi afflitta dal fatto di essere intimorita, dalla ritrosia e dalla paura. “Se non te le abbassi subito, lo faccio io… forza! sbrigati, corri…”; lo stalliere aveva fretta, voleva concludere per bene il pastrocchio che lei aveva contribuito a creare.
    Hélène non si mosse, e allora lui spazientito la tirò leggermente su per un braccio, facendola docilmente girare sulle caviglie e sulle piccole scarpette. “Mi chiedevi del cavallo? Con lui… faccio così!”, e con la mano ben aperta, le fece schioccare per intero tutto il sedere, lasciandola incredula ed attonita, stordita dal rumore secco e ovattato.
    Sciaff!
    Hélène filò muta dietro il cespuglio, e quando ne uscì dopo mezzo minuto, era completamente rossa in viso; le sue larghe e morbide mutandine bianche erano finite nel piccolo borsello, e sulla superficie rotonda del sedere, poteva avvertire ancora il calore di quel nuovo, inatteso sculaccione.
    “Con te funziona così allora… per farti muovere il culo, servono botte!” la derise, mentre Hélène ...
«12...111213...35»