1. Diario di Hélène - Melone rosso caldo


    Data: 21/01/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: Hélène Pérez Houllier, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... che la donna era compostamente ma fermamente adirata verso la sua figliola; “Ma… mamma, ho poca batteria…” biascicò lei, per poi sentirla replicare: “Non me ne frega niente della batteria, dove diavolo ti trovi?”.
    Non fece in tempo a ribattere, che già il suo telefonino l’aveva definitivamente abbandonata. Bianca avvertì un lungo brivido freddo, su tutta quanta la schiena, quando osservando lo schermo tutto nero, ella se ne rese conto: come mai avrebbe potuto avvisarla, che stava per rincasare?
    Avrebbe forse potuto adoperare il telefono di Nadine? Dal piano di sopra non si udiva più nulla.
    Rimasero per quasi mezz’ora sedute nel salone senza parlare, in religioso ed imbarazzato silenzio, mentre il buio era sceso tutto intorno; solamente a quel punto si udirono finalmente dei passi lungo le scale, incerti e lenti.
    Vestito unicamente con una maglietta e le mutande, Stavros era sudato e spettinato; le due ragazzine furono assai impressionate nel vederlo, egli tradiva fino in fondo l’irruenza dello sforzo intenso che aveva dovuto sostenere.
    Si rivolse a Bianca e Chloe con tono di voce freddo, quasi formale, in una maniera che strideva col suo aspetto trasandato: “La vostra amica vuole restare a dormire, mi ha detto di dirvi che se volete, potete ritornarvene sole a casa”.
    Fu una doccia fredda improvvisa per le due ragazzine, che avevano passato quasi due ore in quel luogo, solo per accompagnare lei ed assistere in modo inerte, alla penosa recita, nella quale lei godeva ...
    ... come una scimmia alle loro spalle; per poi venire ora congedate in modo rapido e inelegante. Chloe chiese di poterle parlare, ma Stavros le rispose negandola: “Si è già addormentata sul divano, non vuole essere svegliata, mi ha detto di salutarvi”.
    Un velo di preoccupazione scese sulle due ragazzine; Bianca avvertiva una grande urgenza di richiamare sua madre, ma non ebbe il coraggio di chiedere a Stavros di farlo col suo telefono; si adoperarono piuttosto per chiamare un taxi che le riportasse prima possibile fino al centro della città.
    Ma immediatamente si resero conto, che non aveva senso cercarne uno; la linea era sempre occupata e presto si arresero. Il sabato sera, nessun taxi era disponibile per essere prenotato, e nella remota area periferica in cui si trovavano, reperirne uno sarebbe stato veramente difficile.
    Stavros era mezzo nudo e non avrebbe certamente potuto accompagnarle, né tantomeno lasciare Nadine da sola: era evidente, che se la sarebbero dovuta cavare in qualche modo.
    “Andate fino a Lambrakis con la corriera, non ce ne sono molte a quest’ora, temo… dovrete per forza aspettare un bel po’. E poi prendete la metropolitana da lì: al massimo alle dieci e mezza sarete in pieno centro… mi dispiace…”.
    Adesso Bianca doveva chiamare sua madre; si fece coraggio e domandò a Stavros se potesse farlo col suo telefono. Ma non fu affatto una buona idea: la signora Dominique domandò a più riprese dove si trovassero, ed esasperata ordinò alla figliola di passarle il ...
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