1. Diario di Hélène - Melone rosso caldo


    Data: 21/01/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: Hélène Pérez Houllier

    ... proprietario del telefono.
    La madre di Bianca non parlava un buon inglese, mentre la voce di Stavros era pigra e disinteressata; la ragazzina capì che si stava materializzando un grosso pasticcio, quando udì la voce della donna, riferirle che il suo compagno Benoît l’avrebbe aspettata tutto il tempo presso la loro dimora. Era davvero preoccupata ed aveva perso la pazienza con lei.
    “Tua madre è sempre così ansiosa con te? …cosa sarebbe mai successo, se non si fosse trovata qui in Grecia anche lei?” le domandò Chloe, mentre in una strada buia percorsa da numerose macchine coi fari accesi, le due ragazzine nei loro indumenti leggeri attendevano la corriera, sotto la luce giallastra di una fila di vecchi lampioni al neon.
    Bianca non rispose, aveva capito di averla combinata veramente grossa anche stavolta. Chloe insistette: “Ma ti tratta sempre così?”; voleva forse deriderla indulgendo in modo impietoso, con le sue domande curiose e impertinenti.
    “Non avranno mica scelto di venire fin qui per controllarti?” la affondò una volta per tutte; Bianca non ci aveva mai pensato, ma forse era davvero proprio così: non si fidavano affatto di lei, la ritenevano stupida e incapace di gestirsi. E anche stavolta, lei aveva fatto in modo di dare loro ragione.
    
    Ottavo episodio
    
    Hélène stava sudando come un femmina in calore, e si agitava sobbalzando sulle due ginocchia in modo scomposto: lo stantuffo duro e caldo di Joe la stava facendo letteralmente impazzire; la ragazzotta ...
    ... cavalcava il suo stalliere, infilzata in mezzo alle cosce, travolta da un mare di liquidi, e posseduta per bene. Era imbambolata, una scena davvero impietosa.
    Lo stalliere la reggeva per i fianchi, lasciando che fosse lei ad agitarsi e scuotersi tutto il tempo; era strano, pensava lui: una ragazzotta così timida ma vogliosa, fino al punto da apparire persino disperata, nel modo in cui rimbalzava sopra di lui. Era da più di due anni che nessuno la stracciava, lo si poteva ben intuire dal modo in cui la poveretta godeva.
    “Con il frustino nella mani, la eccita tenerlo su mentre io…”; e questa volta era toccato a lei, di sottostare al trattamento.
    Travolta dalla voluttà, Hélène s’inarcò leggermente in avanti con la schiena: dal momento che le due mani dello stalliere la reggevano sempre per i fianchi, ciò fece sì che il vestitino le si sollevasse candidamente sul di dietro, in modo indiscreto.
    Adesso la situazione aveva veramente oltrepassato il limite della vergogna: benché nessuno avesse la velleità di avvicinarsi, da lontano si poteva intravedere la pelle molla dei glutei ingombranti di lei, rimbalzare ininterrottamente. E a fissarla bene, anche quella mazza di carne imposta nel mezzo, ferma e lucida che la puntellava. Finirono in molti per additarli, con vivace e morbosa curiosità: non era certo uno spettacolo normale cui assistere, in un luogo pubblico.
    “… botte, e poi dentro!”. “Ooooooooo…”.
    “… botte, e poi dentro!”. “Ooooooooo… ooo”.
    Lui fece quello che non doveva ...
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