Diario di Hélène - Melone rosso caldo
Data: 21/01/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: Hélène Pérez Houllier, Fonte: RaccontiErotici-Club
... assolutamente fare: le afferrò i glutei scoperti con le mani, rendendo ancor più visibile la parte bassa di quel sederone enorme e gonfio. Adesso la ragazzotta era completamente domata, sospinta sui glutei e sbatacchiata in mezzo alle gambe, senza alcuna possibilità di sfuggire alla presa; accelerò, spalancando la bocca. Puzzava.
“Ooooooooo…”.
Cavalcava in modo intenso ed affannato, con le mani strette intorno al collo di Joe, pregandolo di insistere e di non fermarsi mai. Lui adesso la guardava sorridendo, non poteva davvero credere a quello che faceva: era una maiala, pensava.
La ragazzotta prese a sbattere con tutto il grembo, scendendo sopra di lui con degli scatti incontrollabili ed improvvisi, schiudendogli il pene ogni volta in modo sempre più profondo, senza nemmeno rendersi conto che avrebbe potuto sentirlo presto scoppiare; non aveva nemmeno la prudenza di evitare un possibile pasticcio.
Disperata intuì che stava per finire, mentre le mani di lui le stringevano i due glutei dilaniandoli, sotto il vestito che per sua buona sorte, era gentilmente ricaduto in basso ricoprendole tutta quanta la vergogna. Ma inarcò la schiena sempre di più, sentendo che in quel modo, lui batteva in modo diverso, strusciandola in modo greve, trascinandola inesorabilmente sul fondo. Stava godendo come una vacca.
“Ooooooooo… ooo”.
Lo stalliere riuscì a liberarsi un solo istante prima di combinare il disastro; la ragazzotta sul più bello, sentì la vagina svuotarsi, morbida e ...
... completamente dilatata: una colonna durissima di carne bollente la serrava su tutto il lato posteriore del sedere, dritta in mezzo ai glutei, segnati dalla fatica e dal grande sudore di quell’inattesa cavalcata; istintivamente fece due rimbalzi indietro, sentendo quell’oggetto imperioso aprirsi e schiudersi per bene.
Un nuovo gioco, mai provato prima: adesso la scellerata rimbalzava tenendolo appiccicato al sedere, assicurandosi che quel membro oltraggiosamente rigonfio ed eretto, continuasse a muoversi mentre lei saliva e scendeva; lo stalliere non poteva credere a quello che lei stava facendo, oramai era caduto anch’egli nella morsa del piacere: le mise entrambe le mani sulla gonna, afferrandola da dietro. Poi aprì anch’egli la bocca, era sul punto di scoppiare.
Se la sbattè sulle ginocchia a sua volta, in modo inerte, e trattenendola; poi finalmente, senza alcun preavviso, le esplose sotto alla gonna e lungo tutta l’enorme estensione del sedere, più fradicio e bollente che mai, ansimando e cercando inutilmente di non farsi notare dai passanti.
“Uuuuuuh…”.
Le disse trattenendola ancora a fatica, mentre continuava ininterrottamente ad eiaculare: “…hai …veramente un …melone caldo… caldissimo… che razza di melone …uuuuh”.
L’aveva scopata, aggiungendola così al suo lungo elenco.
Noncurante degli sguardi della gente, Hélène si inarcò una volta ancora, dilatandosi le chiappone esauste con le mani, infilate disotto alla gonna; le bastava il solo pensiero, la sola fantasia, d’essere ...