Diario di Hélène - Melone rosso caldo
Data: 21/01/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: Hélène Pérez Houllier, Fonte: RaccontiErotici-Club
... poveretta rimuginava sola tutto quanto il tempo.
La ragazzotta non amava affatto di dover prendere l’iniziativa per prima; era pur sempre una femmina: ma in fondo non era stata proprio lei, a chiedergli di scambiarsi il numero di telefono quel pomeriggio in campagna?
“Oh …che sorpresa… il melone è sempre caldo?” esordì lui, dopo che Hélène lo ebbe spudoratamente cercato per ben due volte. “Perché non mi chiamavi più…?” lo incalzò subito lei; era coricata a pancia in giù sul letto nella sua cameretta, vestita unicamente con un completino di intimo nero, e con la piccola chicca di una vaporosa gonnellina rossa in chiffon, mai indossata prima. Si era acchittata per telefonargli, come se si fosse dovuta preparare per un incontro: chissà che cosa mai avrebbe inopinatamente desiderato di sentirsi dire, attraverso quel telefono. “Perché non mi chiamavi più…?”.
Non sarebbe stato affatto piacevole.
“Questo sabato non voglio vederti” la raggelò subito lui, aggiungendo poi “…forse è meglio che ti cerchi un altro”.
Hélène tacque per un istante, e lui senza alcuna sensibilità, la
umiliò con delle parole che avrebbe decisamente potuto evitare: “…porta quel melone a spasso da un’altra parte…”.
La ragazzotta pianse ininterrottamente per un bel po’ di tempo, piegata sul letto con la sua ridicola gonnellina, leggermente scomposta attorno ai fianchi; anche la domestica Mabel si accorse di lei, e s’affacciò per domandarle che cosa di spiacevole fosse successo: senza ottenere però ...
... alcuna risposta. “…porta quel melone a spasso da un’altra parte…”, le aveva detto senza alcun riguardo.
Eppure, contrariamente alle premesse di quel giorno, si sarebbero rivisti di nuovo per almeno sei o sette volte; Hélène lo avrebbe ritrovato su internet dopo poco più di un mese, scovandolo in maniera leggermente casuale: lui era decisamente più affamato e desideroso rispetto a come lei l’aveva lasciato; stava forse muovendosi alla ricerca di una nuova preda, sui siti dove andavano tutti quanti.
Continuava a fare sesso con Nadine, la quale però aveva adesso un fidanzato ufficiale. E non era la guida turistica conosciuta in Grecia durante le recenti vacanze, bensì un ricco quarantenne di Düsseldorf, incontrato in aereo durante il viaggio di ritorno, che l’aveva ammaliata con il suo portafogli; costui era volato persino a trovarla, presso la dimora di Namur, durante un recente fine settimana di settembre: venendo subito introdotto al signor Eric e alla madre Marie. Era così strano vedere Nadine con un uomo.
Hélène era solamente uno squallido ripiego per Joe; la ragazzotta capiva assai bene di esserlo, ma non se ne crucciava affatto: che cosa importava oramai la dignità per lei, dopo che lui l’aveva offesa e derisa in modo continuo, per svariate volte di fila? Cosa importava che lui non fosse affatto innamorato di lei, quando la scopava?
Il destino avrebbe disposto che si incontrassero proprio il 5 di ottobre, dentro alla fredda galleria nella stazione di Namur, quando Hélène ...