1. Diario di Hélène - Melone rosso caldo


    Data: 21/01/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: Hélène Pérez Houllier, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... ribadì subito la sua domanda; lui la prese per un orecchio stuzzicandola: “Sei una grande birichina… vuoi sapere proprio tutto vero?”.
    Hélène timidamente gli sorrise, era già bella rossa in viso.
    “E allora io lo farò… ma sappi che se qualcuno sa qualcosa di me e lei… allora …stavolta la gonna te la tirerò su io”.
    Hélène tacque un istante, tenuta sempre per l’orecchio. Sotto la larga mutandina di stoffa morbida che la opprimeva, si era già vergognosamente infradiciata, al semplice udire quelle parole che una volta ancora, le ricordavano di averle prese.
    “Lo facciamo sempre nella stalla, quasi tutti i fine settimana, dopo pranzo” le rivelò lui; “…lei è brava …a fare l’amore…” biascicò Hélène, vistosamente eccitata e scossa.
    Lo stalliere le mollò l’orecchio, stendendole tutta la mano sulla parte scoperta della coscia, poco sopra il ginocchio largo e rotondo: “Nadine è una ninfomane incallita …tu lo sai cosa vuole dire vero?”; Hélène face cenno di sì con la testa. “Quando siamo da soli, lei impazzisce… le piace molto venire presa vestita da amazzone”. La povera ragazzotta adesso tremava sul serio, sotto il suo vestitino bianco a fiori.
    “Con il frustino nella mani, la eccita tenerlo su mentre io…”.
    Hélène lo interruppe senza volerlo, sussultando sulle gambe in modo vistoso, a udire quelle parole; poteva immaginarla.
    “E… è …è scomodo farlo nella stalla…” domandò lei, deglutendo in maniera intensa e affannata.
    “Col cappello in testa e il frustino nelle mani, con il ...
    ... timore di venir scoperti …quasi senza respirare... Sì, scoparla lì dentro non è affatto comodo… sarebbe molto più comodo farlo qui”.
    “Qui …dove?” arrossì completamente Hélène.
    Per la prima volta lui l’aveva sottinteso, lasciandoglielo forse solo intuire, ma istillandole la pura e semplice suggestione, di poter dedicare anche a lei, la stessa foga e lo stesso impeto. Facendolo proprio in quell’istante, lì dentro al parco.
    “Stai scherzando …vero…”.
    Evidentemente non scherzava; si era già tirato pensando alla sua bambolina, presa e sbatacchiata bene al buio e nell’odore alacre di quella stalla. Benché la ragazzotta, seduta al suo fianco, non lo avesse affatto voluto notare, i suoi pantaloni si erano leggermente gonfiati al centro, in modo visibile.
    Le teneva una mano sulla coscia, come a volerla bloccare trattenendola, fino al punto da vederla scoppiare di calore.
    “Con il frustino nella mani, la eccita tenerlo su mentre io le sfondo le chiappe” disse ridendo, e lentamente mosse la mano verso l’alto, scorrendo pericolosamente lungo la morbida carne di Hélène, fino a raggiungere la gonna.
    “Adesso levati le mutandine, melone caldo… ti faccio vedere io come si fa”. Lei non gli piaceva, ma era eccitato dall’idea di poterla abusare in un luogo pubblico, in maniera rude e plateale. Hélène gli tolse subito la mano, tremando di paura.
    Il Parc d’Avroy era ancora affollato, benché la loro panchina fosse quasi completamente nascosta dagli alberi; un solo piccolo pertugio vi si apriva ...
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