Diario di Hélène - Capodanno a Roma
Data: 17/04/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... culona. Adesso avrai finalmente quello che ti meriti
Il danno era stato preparato, e sarebbe accaduto: la paffutella giornalista tremava tutta quanta, ben consapevole di quel che aveva combinato, adesso che aveva deliberatamente deciso di compiere quell’assurda ed irreparabile mossa.
Improvvisamente, si era resa conto che la realtà avrebbe così potuto prevalere sulla fantasia; la mano del signor Mariano, quella ritratta nella fotografia, era la stessa mano che ella ricordava molto bene. E lei si sarebbe consegnata a quell’uomo per lasciarsi redimere una volta per tutte.
Non sapeva in che modo o in quale circostanza quegli avrebbe potuto incontrarla e porre fine alla sua vergogna, ma sarebbe bastato davvero un solo istante per farla morire di passione. Le sarebbe bastata la sola percezione, la paura di essergli vicina, il sentimento di non poterlo affatto evitare.
Un anziano pensionato come lui, poteva permettersi di trascorrere anche l’intera giornata nella sala d’attesa di un albergo di lusso: così l’avrebbe scrutinata con i suoi occhi scuri e irriverenti, facendola vergognare profondamente di sé stessa. All’insaputa del suo uomo che del tutto ignaro, l’aveva disgraziatamente condotta fin lì.
Sesto episodio
A Liegi aveva soggiornato nella casa in cui il suo vecchio patrigno l’aveva castigata per la prima volta.
Era accaduto davanti a tanta gente, durante la festa di compleanno per le sue quattordici candeline: per anni aveva cercato di rimuovere quel ...
... vergognoso ricordo, ma durante quella settimana di lunga attesa, senza potersi sfogare in alcun modo, la paffutella giornalista aveva ripercorso con la sua mente confusa, tutta la sequenza di episodi che avevano determinato quella sua prima, indimenticabile, lezione.
Il signor Eric voleva umiliarla e deriderla, e le andava dicendo: “…Perché non parli più … stupida?”, e giù un altro sculaccione; “diamine, dì qualcosa cretina…”, e poi subito un’altra scudisciata fortissima, che la fece vibrare tutta quanta fino giù alle scarpette.
La madre l’accompagnò alla stazione all’alba, la mattina del ventinove di dicembre, mentre fuori la nebbia avvolgeva completamente tutti i viali del centro: Hélène indossava un elegante cappotto grigio e trascinava con sé una grande valigia, di dimensioni spropositate rispetto alla durata del proprio soggiorno. Ai piedi aveva due comodi stivaletti neri, che le avrebbero dato conforto durante il viaggio.
La paffutella giornalista salutò timidamente la madre dal finestrino del treno con un cenno della mano, per poi sedersi iniziando a frugare frettolosamente dentro alla sua borsetta; un vecchio e ridicolo telefonino di oltre dieci anni addietro, miracolosamente ritrovato fra le tante cianfrusaglie di casa sua a Liegi, era stato rimesso in vita per l’occasione: lo accese e subito lo sentì vibrare diverse volte.
Brutta cicciona dove sei finita? Sto perdendo la pazienza con te
Seduta accanto al finestrino, tratteneva a stento il respiro. Nascose quel ...