Diario di Hélène - Capodanno a Roma
Data: 17/04/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... telefonino in una piccola tasca ben celata all’interno della sua borsetta, non prima di aver ricevuto almeno altri tre messaggi del signor Mariano, contenenti minacce abbastanza inequivocabili di semplici, imminenti e sonorissime, botte; solamente mentre il treno si avvicinava lentamente al binario del terminale dentro l’aeroporto dove Samir la stava attendendo, Hélène lo spense trafelata.
Lo intravide da lontano e si sistemò i capelli, mentre trascinava la sua valigia con non poca fatica; Samir la notò solamente all’ultimo e le sorrise, venendole incontro.
Durante l’attesa per la partenza, la paffutella giornalista si rese immediatamente conto di quel che sarebbe stato il vero e proprio rituale ossessivo che l’avrebbe accompagnata per tutto quanto il tempo: in qualsiasi circostanza in cui Samir si allontanava da lei, ella estraeva in modo agitato e compulsivo quel suo vecchio telefonino dalla borsetta.
Si era resa conto di essere scivolata lentamente sul bordo di un baratro senza fine; Hélène avvertiva adesso un senso di timore mai provato prima d’allora, e mentre osservava il suo uomo avvicinarsi a lei con due frappè alla crema, sorridendole in modo garbato e gentile, ella poteva percepire nettamente ed ineluttabilmente, un severo ed irrimediabile rimorso nei suoi confronti.
Alle dodici qui in albergo, e non fiatare cicciona quando mi vedi
Per fortuna, il signor Mariano era una persona di mondo e le aveva fatto intendere che non si sarebbero nemmeno salutati; ...
... si era già comportato così in passato, dimostrando quantomeno di saper preservare bene il loro segreto.
E mentre l’aereo sorvolava paesaggi meravigliosi con montagne ricoperte di neve candida sotto un sole splendente, la paffutella giornalista avvertiva l’ansia accrescersi dentro, ed il timore palesarsi in pensieri vividi e concreti: non era certo quella la situazione che ella avrebbe immaginato. C’era il suo uomo accanto a lei e questo rendeva quella circostanza decisamente più inquietante e pericolosa di quanto ella avrebbe desiderato.
Sono già qui che ti aspetto, ho le mani che mi prudono culona
Il treno si avvicinava alla stazione centrale, dove un taxi li avrebbe prelevati per condurli dinanzi all’ingresso in stile liberty del lussuosissimo albergo. Hélène si impose di rimanere impassibile e di recitare per bene la sua parte.
Quando furono alla stazione, affollatissima di gente, Hélène non si rese affatto conto di trovarsi ad un passo dal luogo in cui ella aveva perduto la sua verginità tredici anni addietro: si trattava di uno squallido albergo ad ore, appena visibile dal piazzale antistante la stazione, che nel frattempo aveva cambiato nome per almeno altre due volte, e che era pure diventato un ricettacolo malfamato di prostitute e di malviventi senza fissa dimora.
Se ne sarebbe ravveduta solamente sulla via del rientro, quando il vero disastro sarebbe stato oramai compiuto; avrebbe ripercorso passo dopo passo, il ricordo della sua prima volta, consumata ...