Diario di Hélène - Capodanno a Roma
Data: 17/04/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... inconsapevolmente egli fosse compiaciuto, nell’intuire in che modo ella fosse stata finalmente scoperta.
Ma nemmeno lui immaginava quali contorni stesse ora prendendo la torbida vicenda; Hélène scivolò via assieme a Samir verso l’ascensore, mentre il signor Mariano le lanciò un’ultima occhiata, un gesto d’intesa. Era come se intendesse intimarle di accendere il proprio telefonino nascosto.
La paffutella giornalista lo fece mentre era chiusa da sola in bagno, con le lacrime agli occhi, senza sapere nemmeno quale fosse il proprio intento; avrebbe forse voluto scacciare via per sempre, quell’anziano signore dalla propria vita, ora che per colpa d’una stupida fotografia, egli gliela aveva seppur involontariamente, rovinata per bene.
Adesso scendi subito che ti faccio il culo
Il disagio che provava Hélène in quegli istanti era davvero indescrivibile; non scrisse nulla, benché l’ultimo tratto residuo di razionalità le dicesse di farlo, di provare a porre fine a quella vicenda così dannosa e sciaguratamente insensata.
Rimase a lungo a fissarsi nello specchio del bagno con gli occhi gonfi di lacrime e di vergogna, vedendosi in cuor suo come una povera stupida senza cervello, proprio così come Samir l’aveva giustamente additata quando erano seduti al tavolo del ristorante; una bambina che prende botte.
Mentre quest’ultimo, ispezionando una volta ancora in quel preciso istante, il telefonino di Hélène, trovava nella sezione riservata ai documenti anche uno stranissimo ...
... scatto, con la mano aperta di un uomo.
Decise di non chiedere conto ad Hélène di nulla, per capire fino a che punto ella gli avrebbe mentito.
Decimo episodio
Samir era una persona ragionevole, ma quel pomeriggio aveva davvero perso la sua pazienza. Decise di non parlare più con Hélène di quella fotografia per un certo periodo di tempo, con l’intento di lasciar sedimentare le cose, per poi poter comprendere fino in fondo quali altri segreti ci fossero.
Si limitò a domandarle mentre lei si stava pettinando allo specchio: “Mi dici chi è stato?”.
Lei abbassò lo sguardo, e replicò sommessamente: “Sono stata io… da sola…”. Si sentiva umiliata.
Discesero intorno alle cinque, meditando di visitare la famosa fontana in cui tutti i turisti gettano le loro monetine; era un luogo piuttosto vicino all’albergo, trovandosi lungo la discesa che conduce direttamente verso il centro.
Hélène tremava dentro l’ascensore, mentre intimamente pregava che il signor Mariano se ne fosse andato; ed invece egli era ancora lì, e stavolta la guardava in una maniera assai più esplicita, senza alcun riserbo. Sembrava volesse farle notare, d’essere completamente adirato verso di lei, per il fatto che ella non avesse ancora risposto al suo messaggio.
Hélène aveva già visitato la grande fontana tredici anni addietro; ricordava la vecchia tradizione di lanciare una monetina per potervi un giorno ritornare. In quell’istante ella si rese conto di odiare profondamente quella città e di non volere ...