1. Le ripetizioni di matematica di Sara


    Data: 06/03/2018, Categorie: Incesti Autore: vincenzovitobello6@gmail.com, Fonte: EroticiRacconti

    ... Strusciamoci, senza penetrare. “Lo hai già fatto, Sara?”, mi risponde di no. La faccio sedere in braccio a me, gambe aperte. Sotto la sua gonna, mi sfilo il cazzo dai boxer e glie lo metto nelle mutande, tra le mutande e la sua figa, di lato. La sento calda. Lei si tiene a me. “Strusciati”, le dico, “e tieniti a me”. Lei comincia a strusciarsi, mi diventa molto duro. Mentre geme, mi dice, “Zio, ti prego, mettimelo dentro”. “No, Sara”, le rispondo. “E’ meglio che godi così, senza che io entro”’. “Ma perche’, zio, non mi vuoi?” “Si, amore, ti desidero tanto, ma sei troppo giovane, devi farla con un ragazzo della tua età. E poi lo senti, quanto ti voglio. Lo senti sotto di te”. “Si zio,” mi dice, gemendo e cercando di non urlare, mentre io la tengo e gode inondando il mio cazzo dei suoi umori. Mi masturbo con il mio cazzo a contatto della sua figa, e le godo addosso spruzzando poco sopra la peluria. Si appoggia a me, aspetta che le passi il fiatone. “Grazie”, mi dice. Mi stringe forte. “Voglio perdere la verginità con te, zio”. Il cazzo mi pulsa, a questa frase, immaginando tutti i modi in cui voglio farle perdere la verginità, sia nella sua figa che nel suo culo. I giorni dopo passano tranquilli, se tranquilli si possa dire, perche’ ho un forte desiderio verso di lei e aspetto con molta ansia di vederla di nuovo da sola. Quella settimana ...
    ... inizia ad aprirsi. Racconta a me e mia moglie, la zia, che c'è un ragazzo a scuola che le piace, ma che lui l’ha già fatto con altre mentre lei vuole aspettare. Mia moglie risponde dicendo che deve dar conto ai suoi tempi, che se lei vuole aspettare fa bene a farlo. Sara mi guarda, con degli occhi che sembrano allo stesso tempo innamorati e desiderosi di bere. Mi stuzzica sempre più. Trascorre un’altra settimana. Appena arriva, non dico nulla, la spingo sul letto e lei reagisce per qualche attimo sorpresa, ma si lascia guidare. “Ho voglia di sentire il tuo imene con la punta del mio cazzo. Ho voglia di sentirti, Sara”. Lei risponde a stento, “Si zio, ne ho molta voglia anche io”. Le apro le cosce. Il mio palo si fa strada tra le sue labbra e la trova bagnatissima. Spingo la punta dentro di lei fino ad aprirle di poco l’imene, ma senza forzare per romperlo. Le nostre labbra si cercano, morbide e umide, e in quel momento lei gode, urlando come se non fosse riuscita a controllarsi. Le prendo la testa, la guido sul mio cazzo, fa appena in tempo a prendermi tra le labbra che vengo, qualche istante dopo che e’ venuta lei. Se questa scuola non finisce, non saprò come far fronte a questo desiderio, mi dico. === sono contento se mi contattate via email per commenti su questo racconto, o per darmi vostre idee per altri capitoli o per altri racconti === 
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