1. Grazie, mio caro.


    Data: 16/08/2017, Categorie: Trans Autore: orchidea_nera, Fonte: Annunci69

    ... piccolino.”
    
    Io gli tirai fuori il cazzo e cominciai a menarglielo lentamente.
    
    “Hai veramente un bel cazzo e duro come un ragazzino di vent’anni.”
    
    “Sei tu che mi fai questo effetto.” – Disse.
    
    Io mi girai e presi il suo cazzo in bocca. Cominciai a succhiarlo. Feci scivolare la mia lingua su e giù lungo tutta la verga fino alle palle. Le leccai. I suoi peli erano sale e pepe e questo colore mi mise più voglia. Mi eccitava l’uomo maturo, vissuto. Lo succhiavo mentre con le mani gli accarezzavo le palle. Facevo roteare la lingua sulla sua cappella e poi riprendevo a succhiare.
    
    Poi mi misi in piedi sopra il letto e gli girai le spalle in modo che lui potesse vedere bene il mio culetto. Mi abbassai lentamente su di lui e lasciai che il suo cazzo scivolasse dentro i miei glutei.
    
    In quella posizione lui poteva godersi, in prima fila, lo spettacolo del mio culetto che si apriva per accoglierlo tutto dentro.
    
    Cominciai a muovermi piano poi feci crescere il ritmo fino a sentire il cik-ciak dell’amplesso e le sue palle che mi sbattevano contro nel fine corsa. Cominciai ad ansimare. Mi stava piacendo da morire. Anche lui ansimava.
    
    “Girati”- Mi disse – “Ti voglio baciare.”
    
    Mi girai i modo che non uscisse dal mio culetto. Sentirlo ruotare dentro di me fu bellissimo. Credo anche per lui. Mi avvicinai a lui e ci baciammo.
    
    Lui aveva alzato il bacino in modo che il suo cazzo restasse ben conficcato dentro di me fino alla radice.
    
    Continuando a baciarci ...
    ... cominciammo nuovamente a muoverci mentre i nostri respiri si facevano più affannosi e il cik-ciak più frenetico. Dal cambio del suo respiro capii che stava per venire, allora cominciai a stringere un po’ i glutei per accelerare il mio orgasmo. Il mio cazzettino sfregava con i peli sale e pepe del suo addome. Sentii arrivare l’orgasmo accompagnato da una buona fuoriuscita di liquido seminale che gli bagnò l’addome. Non passarono che pochi secondi e lui mi inondò il culetto. Quando sentii il suo respiro che si era placato mi staccai da lui e mi posi in ginocchio sul letto accanto al suo fianco.
    
    Mi infilai un dito nel culo e lo uscii zuppo della sua sborra.
    
    “Mi hai inondato il culo.” – Dissi. Poi portai il dito in bocca e lo leccai assaporando la sua sborra. – “Buona, molto gustosa.”
    
    Lui sorrise.
    
    “Sono una gran troietta?” – Gli chiesi.
    
    “No, sei solo femmina, una gran femmina che mi ha fatto impazzire.”
    
    Mi accucciai accanto a lui con la testa sulla sua spalla. Lui mi accarezzava dolcemente il viso e i capelli.
    
    Non so quanto siamo rimasti accucciati in quel modo. Non mi ero mai sentita così bene in vita mia, non mi ero mai sentita così amata.
    
    Nei giorni che seguirono non mi limitai ad andare nei tre giorni pattuiti ma ci andai tutti i giorni.
    
    Il mio servizio restò limitato ai tre giorni ma lo andavo a trovare per fare l’amore, per chiacchierare, per portarlo in giro.
    
    Lui mi voleva fare dei regali ma io gli dissi sempre di no. L’unico regalo che volevo? Che mi ...
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