1. Grazie, mio caro.


    Data: 16/08/2017, Categorie: Trans Autore: orchidea_nera, Fonte: Annunci69

    ... amasse!
    
    Tuttavia accettai che mi comprasse dei vestiti. Voleva portarmi all’opera, al Reggio di Parma, e dovevo avere una mise adeguata.
    
    Mi comprò un abito lungo, nero, molto scollato dietro e molto bello. Uno scialle argento completava l’abito con dei richiami, nella parte bassa, al disegno dei merletti che lo rifinivano.
    
    La cosa più bella fu quando comprammo le scarpe tacco 12.
    
    “Come mi stanno?”- Gli chiesi.
    
    “Beh, con queste, quel cretino del tuo prof di filosofia dovrà ammettere che il tuo modo di ragionare si è elevato parecchio.”
    
    Ridemmo e io mi avvicinai a lui, che era seduto su un divanetto, e lo baciai sulla guancia.
    
    Un atteggiamento da figlia. Infatti, la commessa si avvicino e chiese: “Che dice, signore, queste vanno bene per sua figlia?”
    
    Lui rispose di si e le comprammo.
    
    La serata al Regio fu memorabile. L’avvocato era molto noto in quell’ambiente, anche se ci trovavamo a Parma. Lui aveva preso appuntamento con un’estetista che mi aveva truccato e fatto l’acconciatura ai capelli. Allora ero acqua e sapone e non usavo trucco, non avevo bisogno. Tuttavia l’estetista mi fece diventare un’altra. Ero diventata veramente bella.
    
    Quando arrivammo a teatro, mi sentivo tanto Grace Kelly al fianco del principe Ranieri.
    
    Durante l’intervallo, al foyer del teatro, incontrammo un vecchio giudice in pensione che conosceva l’avvocato. Lui mi presentò come una sua collaboratrice. Io muta come un pesce. La mia voce mi avrebbe tradita e il giudice ...
    ... avrebbe intuito che non ero una ragazza. L’avvocato mi scusò dicendo che avevo un brutto mal di gola e il medico mi aveva prescritto di tenere a riposo la voce.
    
    Del resto… non avendo barba, non avendo il pomo di Adamo, il seno lo avevo imbottito… cosa avrebbe potuto tradirmi? Su quei tacchi ancheggiavo da far invidia alle indossatrici. Accanto all’avvocato nessuno avrebbe preso per fondi di bottiglia i miei gioielli. Gli orecchini erano perfetti, con una foggia che non faceva capire che erano a clip e nascondevano la mancanza di buchi alle orecchie. Ero perfetta!
    
    Si, solo la voce mi poteva tradire.
    
    Il giudice, congedandosi da noi, disse: “Avvocato carissimo, spero che un giorno o l’altro mi spieghi il suo segreto. Più passano gli anni, più diventano giovani e belle le donne con cui si accompagna.”
    
    L’avvocato sorrise.
    
    Io ero raggiante, al settimo cielo. Non mi ero mai sentita così femmina in vita mia.
    
    Vi lascio immaginare la gran chiavata quella notte dopo essere tornati a casa. Pure l’avvocato sembrava ringiovanito. Lo feci venire due volte: in bocca e nel culetto. Sembrava fosse ritornato giovanotto.
    
    Nei giorni che seguirono intensificammo moltissimo la nostra attività sessuale. Un giorno mi sono fatta scopare per ben tre volte nel giro di mezza giornata. Nessuno mi aveva fatta sentire così pienamente donna e femmina come lui. Stavo sempre a coccolarlo a baciarlo, a farmi coccolare e poi finiva sempre che gli facevo un bel pompino, mi facevo leccare il ...
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