Relazione virtuale - cap. 4°
Data: 09/03/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: prassitele
... volta……. Che bellooooooo…… che belloooooooo….. forza belliiiiiii……”
A quei versi, Fausto non resse più e, con un lungo belato “Gooooooooodooooooo…” se ne venne dentro la vulva, pulsando tra le sensibili pareti di Miranda che gli venne appresso spremendogli il cazzo che si rammolliva.
Affannata per l’orgasmo improvviso e violento che l’aveva posseduta, Miranda mi chiese di fermarmi un momento, di lasciarle prendere fiato.
Uscii da lei, che si sdraiò sul fianco. Caddi anch’io sul fianco, sdraiandomi supino dietro la sua schiena, col cazzo in piena erezione che svettava verso il cielo vibrando come un giunco al vento.
Fausto era sceso dal letto, e adesso stava ammirando estasiato la danza di Sansone. Si avvicinò, forse per vedere meglio. Allungò un dito e gli fece una lievissima carezza. Poi mi guardò e chiese timidamente: “Posso….”
Pensai che volesse tenerlo in tiro a favore della moglie, facendomi qualche carezza, per cui gli feci un cenno di assenso. Infatti lo afferrò a piena mano e cominciò un delicato massaggio verso il basso e verso l’alto alternativamente. Ma ad un tratto si chinò e depose un delicato e casto bacio sulla punta. Io, rilassato com’ero e con gli occhi chiusi, quasi non me accorsi, comunque, più o meno cosciente, lo lasciai fare.
Ma dopo qualche istante sentii l’intero glande abbracciato da una guaina calda ed umida; un corpo mobile che ne stimolava il filetto e che lo teneva sull’orlo dell’orgasmo senza tuttavia procurarglielo.
Sentii ...
... Sansone sprofondare in una guaina molto profonda che tutto lo comprendeva e lo abbracciava: Fausto lo aveva imboccato completamente e ne aveva portato l’estremità fin dentro la sua gola. Adesso sì, la sensazione fisica e la fantasia del dolce pompino che Fausto mi stava facendo stimolarono la mia prostata, i miei testicoli, i mie reni, tutto il mio corpo verso il raggiungimento di un vertiginoso orgasmo.
Mi tirai indietro di colpo: non volevo privare Miranda di una sborrata che le spettava di diritto. Dissi a Fausto di darsi una calmata e di non farmi sborrare adesso.
Si scusò e promise che avrebbe soltanto carezzato Sansone con le labbra e con la lingua, senza portarlo all’orgasmo, e lo riprese in bocca.
Qualche minuto ancora, e la voce di Miranda suonò perentoria: “Adesso basta, Fausto; prendi il cazzo di Guido e rimettimelo nel culo, che stavolta voglio godere insieme a lui.”
Ubbidiente e pronto, Fausto venne al nostro fianco, che intanto avevamo ripreso le rispettive posizioni della pecorina, afferrò Sansone, gli diede furtivo un’ultima succhiata “Giusto per lasciarlo ben lubrificato”, disse, e lo guidò magistralmente ad infilarsi nella galleria posteriore di Miranda che si era, sì, un poco ripresa dallo choc e ristretta di diametro, ma era tuttora dilatata e molle, sicché non oppose grande resistenza all’ingresso del mio cazzo.
Quella pausa aveva ridato a Sansone la sua serenità, per cui fu molto soddisfacente nel rimanere duro a lungo dentro il culo di ...