Ritorno al ristorante
Data: 15/03/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: SBD
... l'occasione. Dissi che preferivo tornare a casa, che loro così avrebbero potuto continuare la serata tranquilli perchè io non mi sentivo bene, spiegai che mi avrebbe accompagnato mi fratello. Nessuno ebbe sospetti, mi strinsi a lui uscendo dal locale. "Che hai? Sembri strana, è successo qualcosa?" "Andiamo, voglio andare via..." Raggiungemmo la macchina in fretta, quasi ce lo trascinai Teo. Stava per mettere in moto quando mi sporsi dal suo lato. Lo baciai, poi mi chinai su di lui, sbottonadogli in fretta la patta dei jeans. "Che fai? Se ci vedono i tuoi amici? Aspetta che metto in moto ..." Lo divertiva la mia aggressività. Il brecciolino del parcheggio scrocchiava sotto le ruote della macchina mentre glielo tiravo fuori dalle mutande e glielo prendevo in bocca. Lo sentii indurirsi, gonfiarsi in un attimo fino a riempirmi la bocca, caldo, salato. Succhiai, con foga, come forse non avevo mai fatto prima di quella volta, la sua mano sul mio collo, accompagnava i mie movimenti. "Cristo sorellina ... Che t'è successo?" Gorgogliò, sentivo la macchina accelerare sull'asfalto liscio della statale. Era quello il cazzo che volevo, l'unico. Presi a segarlo mentre succhiavo la cappella, non ci stava tutto nella mia bocca tutta quella carne. Teo non era proprio abituato a tutta ...
... quell'intraprendenza. "Vengo, cazzo, aspetta!" Sentii subito dopo lo schizzo caldo invadermi la bocca, denso quasi come yogurt. Aveva un sapore diverso da quello di Daniele, eppure simile. Vinisi il senso di repulsione, lo volevo tutto, succhiai più forte. Teo grugniva soddisfatto, appena capace di mantenere la macchina in carreggiata. Sentivo le sue palle contrarsi, cercare di svuotarmi in bocca fino all'ultima goccia mentre continuavo a segarlo. Inghiottii, a fatica, felice. Mi rialzai, la macchina era ferma, il motore ancora acceso, a neanche mezzo metro da un cassonetto. Avevamo rischiato di andare a sbattere. Teo, sprofondato nel sedile, gli occhi chiusi e la testa all'indietro, respirava rumorosamente. "Dio santo, ma tu chi sei?" Mi chiese ironico dopo qualche minuto. "La tua sorellina." Risposi pulendomi le labbra con un fazzolettino mentre mi guardavo nello specchietto. "No, la mia sorellina era una brava ragazza ... tu sei un troia mai vista invece." Gli mostrai il medio con un smorfia. "Non so che cazzo hai fatto là dentro stasera, Martina, ma qualunque cosa sia falla più spesso... Se torni sempre cosi, devi andarci tutte le sere a cena con le tue amiche." Rise. Lo guardai, pensando per un attimo di raccontargli tutto. Tacqui. "Teo ... Portami a casa per favore..."