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Diario di un liceale incestuoso
Data: 19/03/2018, Categorie: Incesti Autore: michele627, Fonte: EroticiRacconti
... fare tardi » mi ripeté sorridendomi. Mi immaginai a sbatterla come una vacca sopra il tavolo da pranzo stringendole le tette e insultandola a più non posso. Durante l'intervallo di metà mattina uscì da classe mia sospirando stufo di quella vita. Ogni anno era dannatamente uguale al precedente. Il professore di matematica aveva subito iniziato ad illustraci il programma dell'anno, mentre la professoressa di letteratura, una vecchia amica di mia madre decisamente meno appetibile, aveva rimarcato l'importanza di arrivare all'esame di maturità con una buona media. Erano tre anni che lo ripeteva. Avevo cercato di mettermi di banco con Susanna, detta Mary Sue in classe mia dal discreto gruppo di nerd di cui, lo ammetto, ne facevo parte. Sue era la ragazza perfetta che aveva conquistato il cuore di tutti i maschi della classe e non solo. In effetti era stato in parte grazie a lei che abbiamo scoperto che quel ciccione di Filippo non era gay dopo anni di orribili prese per il culo (non letteralmente questa volta). Due miei amici lo avevano beccato a farsi una sega nel bagno della palestra scolastica con in mano il proprio telefono aperto su una foto di Susanna presa dal suo profilo social. Non era nemmeno una delle foto migliori. Ma sto tergiversando. Come dicevo, anche quell'anno mi era andata male. Quella smorfiosetta piatta come una tavola di Elvira mi aveva anticipato. Anche se riflettendoci, come gli altri quattro anni passati, non avrei mai trovato il coraggio di chiedere a ...
... Mary Sue se potevo sedermi al suo fianco. Così mi ritrovai con quel decerebrato di Francesco, uno perennemente ossessionato dalla fica. Di nuovo ipocrita. « Michele come mai sei da solo? » mi domandò una voce familiare mentre ero immerso nei miei profondi pensieri. Mi voltai trovando il tenero sorriso di mia madre. Quasi mi prese un colpo. Se a casa quando si lavava, cucinava o puliva in giro dava sempre gusto osservarla di soppiatto, a scuola preferivo non vederla nemmeno. Solo i figli di professori possono capire quanto sia imbarazzante. Io in aggiunta dovevo pure subirmi anche l'umiliazione di quei cazzo di sguardi. « Manuela, come stai? È da tempo che non ci si rivede » disse il mio professore di chimica frapponendosi tra me e mia madre. Alto con un inquietante pizzetto, era considerato da molti piuttosto eccentrico. Avanzò rapido come uno sciacallo, mettendo con le spalle al muro mia madre. E poi perché cazzo le dava del tu? « Buongiorno Roberto » rispose mia madre gentile come sempre. « Passato buone vacanze? » Lui sbuffò triste. « Da solo purtroppo. Sai, da quando mia moglie mi ha lasciato non riesco più a fare qualcosa. Nemmeno una passeggiata da quanto mi sento solo. » Ma per favore. Per quanto ne sapevo, sua moglie aveva fatto proprio bene a dargli il ben servito. Mia madre gli mise una mano sulla spalla. « Devi farti forza. Un giorno troverai una donna che ti rispetti come meriti » gli disse premurosa mentre io mi mettevo una mano in faccia. « Forse l'ho già trovata » ...