1. Diario di un liceale incestuoso


    Data: 19/03/2018, Categorie: Incesti Autore: michele627, Fonte: EroticiRacconti

    ... disse il professore tra un finto singhiozzo e l'altro, sorridendo all'ultimo come un cacciatore fa con la sua preda. Per fortuna mia madre non sembrava aver capito l'allusione. « Ne sono certa. Ora scusami ma devo tornare in classe » disse per poi guardarmi. « Tu fai il bravo e sta attento in classe. » Io mi limitai ad annuire imbarazzato. Cercai di ammirarle i movimenti del culo mente camminava lungo il corridoio, ma smisi subito non appena notai che il professore davanti a me faceva lo stesso. Che farabutto. Seduto sul gabinetto, me ne stavo tutto tranquillo con il cazzo in mano e pantaloni calati, masturbandomi furiosamente su mia madre. Ripensavo alle sue tette e a quanto mi sarebbe piaciuto farmi fare una spagnola da lei. Su e giù, su e giù, fino a sborrare su quel bel visino. All'improvviso sentì bussare alla porta del bagno. « Michele sei lì dentro? » mi sentì chiamare da mia madre. Io sbiancai di colpo con un nodo alla gola. Ero quasi certo di non aver chiuso la porta a chiave. Bastava una parola, una parola per farle capire che ero lì dentro e se ne sarebbe andata senza scoprire il mio sporco segreto. Però non lo feci. Non dissi una parola da quanto ero terrorizzato. Mia madre aprì la porta e io non ebbi la decenza di ricompormi. Entrò dentro rimanendo paralizzata nel vedere in che stato ero. Non avevo nemmeno tolto la mano dal mio uccello, pronto ad esplodere. « Che stai facendo? » mi domandò incredula. Sembrava davvero dispiaciuta, se non disgustata, nel avermi ...
    ... trovato così. Lei indossava il suo accappatoio azzurro, di sicuro era entrata con l'idea di farsi una doccia in santa pace. Il vero problema era che l'accappatoio era aperto. Non abbastanza per esporla del tutto allo sguardo allupato del proprio figlio, ma abbastanza per farmi intravedere il solco tra le terre e parte della vagina, ricoperta da un leggero strato di peli ben rasati. In sintesi, mi stavo eccitando in una maniera mai provata prima. Mentre sentivo il suo pesante sguardo su di me non riuscì a trattenermi. Ricominciai a segarmi, facendo lenti movimenti per godermi ogni secondo di quella assurda situazione. I suoi occhi strabuzzarono ancora di più, mentre si avvicinava a me incredula. « Smettila » disse. « Smettila. » Ma io non smisi. « Scusami, mamma » le dissi tra l'eccitato e lo sconvolto. « Non riesco a fermarmi. » « Michele. Fermati. » Mia madre si inginocchio di fronte a me, cominciando a pregarmi come quando faceva in chiesa. La sua dolce mano prese la mia attaccata al cazzo. « Fermati. » Fu quel gesto a fermarmi. Mollai la presa, abbandonando il mio sguardo sulla sua scollatura. « Mamma … » « Si? » mi domandò avvicinandosi a me. Ora era come intrappolata tra le mia gambe. « Mamma … » Non riuscivo a continuare. Quanto avrei voluto dirle quello che pensavo nel profondo di lei. Le volevo bene, certo, eppure ormai da tempo per me lei il più peccaminoso oggetto dei miei desideri. « Mamma … io … io … » « Cosa amore? Alla mamma puoi dirlo. » « Io ti … io ti … » Non ...