1. Odette, oui je suis putaine. -9a parte (messer verduzio, tino, e donna rosina che canticchiando...)


    Data: 19/03/2018, Categorie: Etero Autore: sexitraumer

    ... Rodolfo…si sarebbe lasciata seguire per un altro po’; poi aumentata la velocità lo distanziò di un pochino, e lo attese nascondendosi tra i vicoli. Il ragazzo superò il vicolo dove si era nascosta per vederne le intenzioni; poi le parti s’invertirono…la curiosità di Odette prevalse andandogli dietro, e mentre il ragazzo ormai stanco e sudato, non sapeva più dove guardare per averla persa, si sentì toccare alla spalla…si voltò: era proprio la donnina; vedendolo in volto si accorse che non arrivava a vent’anni, carino, snello e non troppo di lusso vestito: una camicia, ed un corpetto senza maniche, oltre ai pantaloni corti e dei calzari di banalissima pezza…
    
    “Ehi ! Amico ?! Cercavi me ?”
    
    “Signorina, io…ecco…beh…io…”
    
    “Te ?!..”
    
    “Beh, io, ecco, cercavo lei proprio, sì lei madamigella ? Per…per…”
    
    “P..e…r ?...Quoi ?”
    
    “…no, dicevo…per caso, siete, perdonatemi, forse una…puta ?! Sì?”
    
    “Io…putaine ! Oui ! E…tu volia foutre con…me ?”
    
    “Beh, quanto volete signora puta ?”
    
    “Tre…livres…!”
    
    “E chi le ha tre lire madama ? Credevo foste meno…cara…”
    
    “Se tu no ha tre livres…tu via…o io chiama armiggeri…tu suivais me…seguivi…me no piace ser seguita !”
    
    “Madamigella, non ebbi invero tempo di avvicinarvi prima…se no…comunque a casa mia…alla magione mia tre lire ci sono. Sì, ci sono tre lire. Mamma e zio hanno le tre lire per voi, madamigella…che bella che siete ! Come vi chiamate ?”
    
    “Odette e vù messiè ?”
    
    “Io ? Io mi chiamo Albertino…ma gli amici mi ...
    ... chiamano Tino ! Venite da me signorina ? Le tre lire le troviamo, le troviamo !”
    
    “Tu va trouver trois livres…tu disais ?”
    
    “Perdoné ! Il franzè non lo comprendo madamigella puta…”
    
    Tino chiese la mano di Odette, che gli diede fiducia e si fece accompagnare a casa di Tino; giunti che vi furono trovarono sull’uscio una donna non proprio giovane né anziana: era la signora Giuseppa, madre di Tino, che apostrofò il figlio con una certa ironia:
    
    “Albertino ! Hai trovato moglie, e non ci dicesti niente…”
    
    “No, madre ! Questa si chiama Odetta, e con me giacerebbe per tre lire…potreste darmele ? Cosa sono tre lire madre ?!”
    
    “Se le tenevo tre lire mi compravo una veste nuova, che questa è lacera… e uscivo per il borgo come tutte le onorate madri di questa città ! Non rimanevo al fresco sull’uscio…!”
    
    “Devo intendere che tre lire non le avete, madre ?!”
    
    “Non li ho certo per arricchire la tua amica…e voi gentile signorina avete fatto male assai a fidarvi di questo scavezzacollo !”…
    
    Per qualche misterioso impulso di ottimismo e pietà ad un tempo, Odette aveva preso in simpatia quella casalinga, per cui prese la parola spiegandosi in italiano stentato e a gesti…
    
    “Madame ! Io star presso padrona Magdalena a pijon per mese…”
    
    La signora ostentando menefreghismo disse:
    
    “E allora ?”
    
    “Padrona Magdalena a mal à son cou…collò…bloquè !”
    
    “La sua padrona tiene il torcicollo…e torno a domandarvi: e allora a me che me ne viene ?!”
    
    “Me promissa…va me adiuvava padrona ...
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