Il treno
Data: 20/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: CavaliereRosso
... voglia di sentire la sua mano sul mio cazzo.
L'adrenalina mi diede il giusto consiglio. Presi il libro dal tavolo e lo poggiai sulle mie gambe, poi indicai ad Elena un passo del libro a cui avevo fatto riferimento poco prima. Scorrevo il mio indice sulle parole fin quando lei, comprendendo benissimo il gioco, non avvicinò la sua mano verso la pagina, indicando un altro passaggio che le piaceva. "E' molto bella questa frase", disse, continuando a scorrere quell'indice affusolato sul libro e contemporaneamente strusciando il polso sulla punta della mia cappella calda attraverso la stoffa dei pantaloni.
I due tipi erano eccitati e divertiti per quello che stava succedendo. Quello di fronte a me aveva già più volte abbassato il braccio per andare ad accarezzare il suo membro.
Un incrocio di sguardi pieno di desiderio ad un certo punto prese il sopravvento. Non potevamo esagerare perchè il vagone era pieno di gente. Questa circostanza aumentava a dismisura il livello di eccitazione di tutti.
Poggiai i libro sopra il mio pacco quando passò il controllore ma subito dopo successe qualcosa di straordinario. Elena, ormai priva di qualsiasi inibizione, infilò la mano sotto il libro e tirò giù la zip dei miei pantaloni. Non so cosa mi trattenne dal metterle la mano sul petto abbondante e sodo.
Mi tirò fuori il cazzo, continuando a coprirlo con il libro aperto, ma la mia cappella rossa e bollente ogni tanto si intravedeva tra le pagine. "E' bello grosso e caldo!" mi ...
... sussurrò lei all'orecchio, mentre gli altri due bollivano di desiderio gustandosi la scena e smanettandosi il cazzo sotto il tavolo.
"Sono venute bene le foto alla mia fica?" chiese sottovoce al suo dirimpettaio con uno sguardo di una pantera in calore. Lui, per tutta risposta ci mostrò gli scatti che aveva fatto. Era come pensavo. Elena era senza slip e aveva scatenato l'inferno dei sensi. Sembrava sentirsi pure l'odore del suo desiderio. Ad un certo punto spostò il culo avanti e indietro rapidamente sul sedile senza sollevarsi. L'effetto fu quello di farle alzare la gonna fino ai fianchi, permettendole di allargare le gambe. Per non farsi notare dagli altri passeggeri, che ogni tanto camminavano nel corridoio, poggiò la sua giacca sulle gambe.
"Scatta un'altra foto ora", disse a quello di fronte. Nel frattempo mi prese la mano e la infilò tra le sue gambe sotto la giacca. Il dirimpettaio mise il telefono sotto il tavolo e fece uno scatto. Poi mise il telefono sul tavolo, era un'immagine chiara della mia mano sulla sua fica ormai grondante di voglia. Il mio cazzo, in preda ad un'intensa rigidità, reclamava la sua fica e la sua bocca dalle labbra carnose. Una goccia di pre-cum si depositò sulle sue dita e bagnò anche il bordo di una pagina del libro. Non esitò a sfilare la mano e a leccarsi il dito con molta disinvoltura. Mentre continuavo a toccarla con il braccio spostai per un attimo la sua giacca e il mio sguardo scivolò tra le sue cosce intercettando una macchia umida sul ...