Il treno
Data: 20/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: CavaliereRosso
... sedile. L’apoteosi.
I nostri dirimpettai erano talmente eccitati da avere il volto di un rosso vivo. Per un attimo cercammo di ricomporci per evitare una denunci a per atti osceni, ma il desiderio era incontrollabile.
“Il vagone davanti è semivuoto, una prima classe, con i sedili più larghi e comodi, credo che mi sposterò li” disse lei ammiccando un sorriso che era più di un invito. “Credo che ti seguirò” le risposi, mentre cercavo con molta difficoltà di rimettere il mio cazzo dentro ai pantaloni. I due non dissero una parola e ci seguirono con lo sguardo mentre prendevamo le nostre cose.
Lo scompartimento indicato da Elena in effetti era meno affollato, c’erano solo 5 o 6 persone. Scegliemmo un posto lontano da loro. Appena seduti lei non perse tempo e venne a cercare il mio cazzo che aveva mantenuto tutto il suo turgore e calore. Lo tirò fuori dai pantaloni e si abbassò per accoglierlo in bocca. Ormai non poteva vederci nessuno o quasi. Infilai la mia mano sotto la sua gonna mentre mi leccava, la sua fica stava grondando un succo caldo e abbondante. Infilai due dita dentro e lei iniziò a spingere con il bacino per sentirle ancora più in fondo. Sentivo le sue contrazioni. Una voglia matta di possederla, ma non si poteva lì. Continuammo per un po’ fin quando lei non sollevo la testa. Il mio cazzo era bagnato e con delle tracce di rossetto alla base. “Ti voglio” disse lei. “Andiamo in bagno, vado prima io e poi tu mi raggiungi”.
I bagno era perfetto, di quelli ...
... grandi. Quando entrai lei era appoggiata sul piano del lavandino. Sollevò leggermente la gonna e mi trovai di fronte ad una fica curatissima, leggermente rasata e con quel tanto di pelo che basta, due labbra gonfie di voglia e umidissime. Mi inchinai e affondai la mia lingua sulla sua fica, mentre lei mi prendeva la testa, accompagnando i miei movimenti sul clitoride turgido e rosso fuoco. Ebbe un primo orgasmo clitorideo e mentre ancora vibrava di piacere la sollevai, poggiandole le chiappe sul bordo del lavandino. Lei mi prese la testa con le mani e guardandomi intensamente negli occhi mi disse “fammi tua e riempimi con il tuo nettare caldo”. Ero ormai fuori controllo. La desideravo.
Mi calai i pantaloni e poi tornai sulla sua camicetta. Via un bottone, via il secondo, via tutto. Aveva due tette spettacolari, naturali, con due capezzoli duri e prorompenti. Iniziai a leccarli e con il cazzo massaggiavo le labbra della sua fica. Lei non riusciva più a resistere e mentre la baciavo lo prese e lo infilò dentro iniziando a gemere di piacere. “Spingilo in fondo. Lo voglio tutto”.
La annusavo ovunque, aveva un odore inebriante che si mischiava perfettamente con il profumo che aveva scelto per quel viaggio. Spinte leggere e profonde alternate a spinte più energiche. Ad ogni contrazione si mordeva le labbra e poi cercava di mordere anche le mie. “Chi è quel porco con cui messaggiavi prima? Il tuo capo?” le chiesi mentre ero accecato di piacere. “Si, ma non ha il cazzo grande come ...