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Il treno
Data: 20/03/2018, Categorie: Etero Autore: CavaliereRosso
... il tuo”. A quelle parole gli ormoni impazzirono, i gemiti di lei aumentarono improvvisamente ed esplodemmo entrambi in un orgasmo memorabile nello stesso istante. Le pulsioni del mio schizzo si confusero con le sue contrazioni. Lo tirai fuori e il mio sperma le colò tra le cosce. Mi abbassai per leccarne un po’ e poi risalii verso la sua bocca per farglielo assaggiare con la lingua. Era completamente abbandonata, sazia e soddisfatta e il ventre ogni tanto lasciava tradire qualche ultima vibrazione, come le scosse di assestamento di un terremoto. Ci ricomponemmo con calma, Scambiandoci ancora sguardi e baci, baci e sguardi. Era di una sensualità indescrivibile, che ancora ricordo nelle mie masturbazioni solitarie cercando di ripercorrere quei momenti. Come sta succedendo adesso mentre lo racconto. All’apertura della porta trovammo fuori i due tizi di prima, che avendo finto attesa affinchè si liberasse il bagno, erano rimasti fuori ad origliare. Avevano entrambi il cazzo in tiro. Lei li guardò sorridendo e tirandoli a se dentro il bagno disse “sono stata un po’ birichina con voi, ...
... voglio sdebitarmi ma non abbiamo molto tempo.” Chiuse la porta di nuovo e iniziò a slacciare i pantaloni a quello che aveva scattato le foto con il cellulare. Poi toccò all’altro. Sfoderò la sua lingua, alternando un pompino ad una sega con quelle mani curatissime e con lo smalto rosso. Poi si slacciò la camicetta e invitò entrambi a masturbarsi e a venirle sulle tette. I due non persero tempo e raggiunsero l’orgasmo quasi subito. Dei fiotti di sperma densi e caldi piombarono sul suo petto e iniziarono a colare sui capezzoli che lei portò alla bocca con la maestria di una grande porca. Arrivammo a Roma e ci accolse la pioggia, come se anche il cielo avesse voluto omaggiare con il suo orgasmo quell’avventura magnifica quanto inaspettata. Le avevo chiesto il numero di telefono. Volevo assolutamente rivederla. Lei aveva rifiutato dicendo che queste cose sono belle così, senza seguito perché a volte il seguito uccide la magia di quello che è successo. Mentiva spudoratamente. Arrivato a casa trovai un biglietto nel mio libro. Un numero di cellulare senza nome ma con una macchia di rossetto. .